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Israele ha firmato un accordo cinematografico con la Russia
Con una mossa a sorpresa, Israele ha confermato di aver stretto un accordo con la Russia per realizzare film assieme. L’ambasciatore israeliano e il ministro della Cultura di Mosca Olga Lyubimova hanno annunciato il 6 settembre la nascita di una partnership per «operare insieme e condividere gli archivi cinematografici». L’accordo, come ha riportato il Jerusalem Post, è giunto dopo 15 anni di trattative, intavolate per la prima volta da Israele. «Non vediamo l’ora di vedere i loro registi nei programmi dei nostri festival», ha spiegato Lyubimova. «Saranno protagonisti anche dei dibattiti pubblici e delle nostre sale». In parallelo, i due Paesi hanno annunciato un programma per estendere la capacità di distribuzione delle produzioni in tutto il mondo. «Siamo interessati a condividere più esperienze», ha precisato poi l’ambasciatore israeliano Alexander Ben Zvi. «Sono certo che il pubblico russo saprà apprezzarle».
La risposta degli attori di Israele: «Abbiamo perso la testa?»
La nuova partnership fra Russia e Israele giunge in netta controtendenza con il resto del mondo. Come ha infatti riportato Deadline, dallo scoppio della guerra in Ucraina, decine di produttori americani ed europei hanno abbandonato il mercato russo e smesso di realizzare lungometraggi sul territorio di Mosca. Discorso simile anche per i distributori internazionali, che non hanno venduto e nemmeno acquistato prodotti che provenissero dalla Russia, bandendo anche i suoi delegati dai maggiori festival internazionali. In Israele, intanto, l’accordo non ha trovato il favore degli attori. Polemica la replica dell’attrice Anna Zharova, Ceo e fondatrice della compagnia internazionale Israeli Ukranian Alliance. «Siamo nel bel mezzo di una guerra su larga scala, dove un Paese terrorista con regime dittatoriale ha invaso uno Stato indipendente», ha scritto su Facebook. «I nostri ministeri di Cultura e Affari Esteri hanno perso la testa?».
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Online anche una lettera aperta, firmata da decine di scrittori e registi israeliani che hanno condannato l’accordo. «Consideriamo una vergogna quanto firmato oggi dall’ambasciatore di Israele e dal ministro della Cultura russo», si legge nel comunicato ufficiale su Facebook. «Non ha validità morale ed sarà inutile, poiché noi non vogliamo condividere nulla con l’industria cinematografica russa». Prendendo le distanze dal regime dittatoriale di Vladimir Putin, hanno poi mostrato «solidarietà al popolo ucraino, vittima di un brutale attacco, e agli autori russi indipendenti».