Iran, morte cerebrale per Armita Garavand

Armita Garavand è cerebralmente morta. La notizia ha fatto il giro del mondo già da domenica 22 ottobre, ma è stato il padre sui social media a darne conferma. L’uomo ha parlato della figlia 16enne, ricoverata in coma dall’1 ottobre. E ha dichiarato: «Il cervello di Armita in questo momento non funziona e non c’è speranza per la sua guarigione». Confermata la tesi dei media locali, che hanno sottolineato come a Teheran le autorità ora temano il ritorno delle proteste di piazza, come accaduto per mesi dopo la morte di Masha Amini. L’11 ottobre era stata l’ong Hengaw a riaccendere i riflettori sulla giovane, parlando del coma e di come sia stato vietato alla madre di vedere la giovane.

Cos’è successo ad Armita Garavand

A inizio ottobre la storia di Armita Garavand è stata diffuso sui social grazie a un video. Nella clip si vedono alcune donne portare giù da un treno il corpo della 16enne, svenuta. Secondo le ricostruzioni, la ragazza sarebbe stata aggredita da una guardia di sicurezza perché indossava male l’hijab. Una storia mai confermata dal governo iraniano, che invece ha parlato di un incidente. Secondo le autorità, Armita avrebbe sbattuto la testa dopo una frenata del mezzo. E anche il padre, in quell’occasione, ha affermato: «Abbiamo controllato tutti i video e ci è stato dimostrato che è stato un incidente. Chiediamo alle persone di pregare per la guarigione di nostra figlia». Su X molti utenti hanno accusato il governo di aver costretto i genitori ad assecondare la versione ufficiale.

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