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Invalsi 2023, i risultati: in italiano e matematica insufficiente uno studente su due
Pessime notizie in arrivo dal Ministero dell’Istruzione, che quest’oggi ha rivelato i risultati dei test Invalsi 2023: si parla di performance degli studenti in generale in netto calo, tutto questo mentre aumentano in maniera considerevole le disparità fra le regioni del Nord e quelle del Sud.
I risultati dei test Invalsi 2023: un livello di istruzione e formazione in netto peggioramento
Tanti passi indietro, pochi passi in avanti: è con queste parole che si potrebbe descrivere il quadro che emerge dai test Invalsi più recenti, dove i ragazzi e le ragazze di tutta Italia hanno dimostrato competenze molto scarse in diverse aree chiave. Si torna dunque ai bassi livelli del 2019, dopo un temporaneo miglioramento registrato nel 2022. Particolarmente drammatici i risultati in materie come matematica e italiano, dove uno studente su due non raggiunge la sufficienza. Si tratta di peggioramenti netti che riguardano soprattutto la primaria, che ha registrato un crollo di 10 punti nonostante fino a poco tempo fa fosse considerata il fiore all’occhiello del nostro Paese. Si tratta di dati che devono portare a serie riflessioni ma che, allo stesso modo, potrebbero in qualche modo essere legati agli strascichi dell’emergenza pandemica, che per più di due anni ha costretto migliaia di studenti e insegnanti a superare i problemi di una didattica ben più complessa rispetto alla norma. I test Invalsi 2023, in aggiunta, hanno evidenziato delle importanti differenze territoriali. I divari si notano già dalla II primaria, sono ancor più evidenti nella V classe e sono legati soprattutto a materie come la matematica e la comprensione dell’inglese. Al momento la Sicilia e la Calabria mostrano le quote più basse di allievi che raggiungono almeno il livello base, mentre diverso è il discorso per Molise, Basilicata e Umbria, dove la quota aumenta considerevolmente.
Il ministro Valditara: «Dati preoccupanti, l’Italia è divisa in due»
A margine della presentazione dei dati degli Invalsi 2023 a Montecitorio, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara non ha potuto fare a meno di manifestare una certa inquietudine rispetto al quadro emerso: «I dati Invalsi relativi alle performance degli studenti italiani confermano un elemento di forte preoccupazione anche se ci sono punti di miglioramento. L’ elemento di preoccupazione è il solito: l’Italia è divisa in due con ragazzi del mezzogiorno fortemente pregiudicati nelle opportunità formative e occupazionali rispetto agli studenti di aree più avvantaggiate del Paese».
Valditara ha poi approfondito le profonde differenze che dividono il Nord e il Sud del nostro Paese a livello di istruzione, aggiungendo: «In Sicilia, Campania e Calabria vi è un divario rispetto al Nord di 5 punti percentuali in italiano, di 10 punti percentuali in matematica e di 4-5 punti percentuali in inglese. La matematica è fondamentale, è un indicatore di crescita sociale, la lingua inglese è la chiave per accedere all’internazionalità e uno studente che non ha adeguate competenze in questa disciplina è fortemente penalizzato rispetto agli altri compagni».