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Inter, la Curva Nord contro Lukaku: «Ci hai traditi e pugnalati come Bruto»
La Curva Nord dell’Inter si scaglia contro Romelu Lukaku. L’intreccio di mercato che vede protagonista l’attaccante belga, vicino al ritorno a Milano a titolo definitivo ma poi sparito dai radar per accordarsi con la Juventus, sembra non voler arrivare a una conclusione. Gli ultras nerazzurri hanno deciso di prendere nuovamente posizione con un durissimo comunicato, proprio in virtù delle voci del presunto approdo di Lukaku in bianconero. Nella nota il gigante belga viene accusato di aver «tradito tutti noi» e «pugnalato come il miglior Bruto».
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Il comunicato: «Chi tradisce tornerà a farlo»
Gli ultras nel comunicato scrivono: «Chi ti ha tradito tornerà a farlo. Non perché ci prova gusto, ma perché è nella sua indole. Già perché tu, Romelu, hai tradito tutti noi. Noi che ti abbiamo difeso a spada tratta durante il tuo periodo no. Noi che ti abbiamo difeso quando i tifosi della squadra che ti ha cercato ti hanno deriso. Ora ci ripaghi con una pugnalata degna del miglior Bruto. Hai baciato quello stemma che per noi vale più della nostra vita e ora come un vile mercenario da quattro soldi ti vendi al miglior offerente. Prima di essere campioni bisogna essere uomini e tu non lo sei. Lukaku, addio infame». La Juventus non viene mai nominata se non per il riferimento ai fischi e ai cori razzisti ricevuti dall’attaccante durante la semifinale d’andata di Coppa Italia di quest’anno.
Un anno fa l’altro attacco: «Sei uno come tanti»
Lukaku viene attaccato duramente dalla Curva Nord a poco più di un anno dall’ultima volta. Durante l’estate 2022 i dirigenti dell’Inter hanno intrapreso una lunga trattativa con il Chelsea per riportarlo in prestito a Milano. E ci sono riusciti, ma non prima di uno scontro con i tifosi che non avrebbero voluto il ritorno dell’attaccante in nerazzurro. La frattura tra Lukaku e il tifo interista è nata 12 mesi prima, quando il centravanti ha fatto di tutto pur di tornare in Inghilterra e lasciare l’Italia, approdando poi al Chelsea. Nel comunicato si leggeva che «è stato sostenuto (e trattato) come un Re, ora è uno come tanti».