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Intensificati i controlli antiterrorismo nel porto di Genova
Dopo l’attacco di matrice islamica di Bruxelles e la scoperta che il terrorista Abdesalem Lassoued era stato a Genova (sicuramente nel 2011, ma forse anche dopo), ad essere sorvegliato speciale è soprattutto il porto del capoluogo ligure, già considerato obiettivo sensibile o ora ancora di più. Non solo perché è un’area dove transitano ogni giorno migliaia di passeggeri, ma anche perché lo scalo genovese rappresenta l’unico porto italiano con numerosi collegamenti diretti con il Nord Africa, in particolare con Tunisia e Algeria.
Il porto di Genova è uno dei più trafficati dell’intero Mediterraneo
In generale il porto di Genova è uno scalo molto importante per il Mediterraneo: qui si imbarcano spesso passeggeri che arrivano, oltre che dall’Italia e dalla Francia, anche dal Belgio e dal Nord Europa. A gestire i controlli e gli alert di segnalazione su possibili passeggeri ritenuti sospetti è la polizia di frontiera, in collaborazione con la Digos, quest’ultima impegnata in prima linea soprattutto nelle indagini su tutto il territorio ligure alla ricerca di possibili fiancheggiatori di Lassoued o più in generale a fenomeni di radicalizzazione di stranieri residenti a Genova.
A Genova otto pakistani sono stati condannati per terrorismo
Controlli intensificati anche da parte della Polfer sui treni diretti in Francia o provenienti dal Paese d’Oltralpe. Il tribunale di Genova, tra l’altro, ha appena condannato otto cittadini pakistani per aver costituito nel capoluogo ligure una cellula terroristica collegata al “Gruppo Gabar”, a sua volta vicino a Zaheer Hassan Mahmoud, che a settembre del 2020 attaccò l’ex sede del giornale satirico Charlie Hebdo, ferendo due persone a colpi di mannaia.