Archivio
- Agosto 2025 (8)
- Luglio 2025 (42)
- Giugno 2025 (24)
- Maggio 2025 (9)
- Aprile 2025 (80)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (65)
- Gennaio 2018 (10)
Inquinamento atmosferico, il Nord Italia fra le zone peggiori in Europa
Quasi tutti gli abitanti dell’Europa respirano aria tossica. È il risultato di un’indagine del Guardian sui livelli di particolato nel continente, che presenta dati molto allarmanti sull’inquinamento atmosferico. Maglia nera alla Macedonia del Nord e a tutta l’area orientale, dalla Polonia alla Serbia. Non va però meglio da noi, tanto che il Nord Italia è fra le zone meno salutari e più pericolose per la salute umana. Stando alla ricerca eseguita da un team internazionale di docenti universitari, la Pianura Padana presenta una concentrazione di PM2,5 quattro volte superiore a quella raccomandata dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Ottima invece la situazione nel Nord Europa, dalla penisola scandinava alla Scozia, uniche regioni a soddisfare tutti i requisiti promossi dall’Oms. «È una grave crisi per la salute pubblica», ha spiegato il dottor Roel Vermeulen, docente all’Università di Utrecht e direttore dello studio. «Tutti respiriamo aria malsana».

Dalla Germania al Regno Unito, l’inquinamento atmosferico in Europa
L’indagine ha portato alla creazione di una mappa interattiva, disponibile sul sito del Guardian, realizzata tramite immagini satellitari e misurazioni di oltre 1400 stazioni di monitoraggio a terra. I dati raccolti hanno circa quattro anni, in quanto risalgono al 2019, ma non dovrebbero discostarsi molto da quelli attuali. Sotto osservazione le polveri sottili, ossia minuscole particelle sospese nell’aria che danneggiano polmoni e circolazione sanguigna, rendendosi responsabili di tumori e malattie croniche. Attualmente, le linee guida dell’Oms suggeriscono che si parla di inquinamento atmosferico quando il loro livello supera i cinque microgrammi per metro cubo. Solo il 2 per cento della popolazione in Europa però vive sotto tali numeri. Nel Nord Italia, una persona su tre vive con livelli quattro volte superiori alla norma, altamente pericolosi per la salute. In Macedonia la percentuale di soggetti a rischio sfiora il 60 per cento.
Europe’s pollution divide: see how your area compareshttps://t.co/AGg8IwjfcG
— The Guardian (@guardian) September 20, 2023
Situazione grave anche nell’Europa dell’est. Serbia, Romania, Albania, Polonia, Slovacchia e Ungheria infatti presentano livelli di particolato due volte superiori alla norma in quasi tutto il Paese. In Germania, il 75 per cento della popolazione respira aria tossica, in Spagna un cittadino su due e in Francia il 37 per cento. Nel Regno Unito, tre quarti dei cittadini vivono con livelli di inquinamento atmosferico tra una e due volte oltre il limite consigliato dall’Oms. Decisamente migliore la situazione in Norvegia, Svezia, Finlandia e Scozia. Qui infatti nessuna città dei quattro Paesi ha superato il limite massimo, scendendo in molti casi ben al di sotto.
LEGGI ANCHE: Giacarta, dipendenti pubblici in smartworking per ridurre l’inquinamento
L’appello degli scienziati ai governi: «Bisogna agire subito»
Accanto ai risultati della ricerca, gli esperti hanno anche lanciato un appello ai governi per intervenire al più presto. L’inquinamento atmosferico è responsabile di 1 milione di nati morti all’anno, cui si aggiungono altri 400 mila decessi nel resto della popolazione. Il particolato infatti colpisce diversi organi del corpo umano, dai polmoni al cuore, causando cancro, diabete, depressione e persino deterioramento cognitivo. «I decessi sono prevenibili», ha spiegato la dottoressa Hanna Boogaard dell’US Health Effects Institute. «La stima inoltre non comprende malattie non letali, disabilità e ricoveri ospedalieri». Come spesso accade, a farne le spese maggiori sono i più poveri e i fragili. «Siamo di fronte a un’ingiustizia ambientale», ha sottolineato Barbara Hoffmann dell’Università di Düsseldorf. «Bisogna garantire pari opportunità di vita sana. Occorre che i politici siano audaci e ambiziosi».