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In Germania cresce l’allarme antisemitismo
Intervistato dal Guardian, il commissario tedesco per l’antisemitismo Felix Klein ha condannato il recente aumento della violenza antiebraica nel Paese, che rischia di riportare la Germania ai suoi «giorni più orribili». Al tempo stesso ha detto di essere però preoccupato per l’erosione del «diritto fondamentale» di manifestare, in questo caso a sostegno del popolo palestinese. Le osservazioni di Klein si inseriscono in un dibattito in corso in tutta Europa, e in particolare in Germania e Francia – dove vivono le più grandi comunità ebraiche e musulmane dell’Ue – mentre le autorità si stanno adoperando per contenere le tensioni innescate dalla guerra tra Israele e Hamas.
Klein: «L’antisemitismo ci riporta ai momenti più orribili che abbiamo vissuto»
«La gente è scioccata nel sentire notizie di case in cui vivono ebrei contrassegnate con una stella di David», ha detto Klein, consapevole di come in tal senso la Germania rappresenti un caso particolare. «Ovviamente, questo ci ricorda qualcosa e ci riporta ai momenti più orribili che abbiamo vissuto». Dopo che le prime manifestazioni pro Palestina sono sfociate in disordini, la Repubblica Federale Tedesca le ha vietate, affermando che esiste un alto rischio di incitamento all’odio e una minaccia per la sicurezza pubblica. «C’è una chiara linea rossa: nessuna tolleranza per le agitazioni antisemite o anti-israeliane e nessuna tolleranza per la violenza», ha dichiarato la ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser. Nel fine settimana, la polizia di Berlino ha vietato una manifestazione, mentre a Düsseldorf e ad Hannover si sono svolti comunque cortei, senza problema. Sempre nella capitale tedesca, le autorità hanno vietato di indossare la kefiah nelle scuole, affermando che potrebbero rappresentare una «minaccia alla pace scolastica».
Il cancelliere Scholz ha promesso tolleranza zero nei confronti dell’antisemitismo
«Ovviamente manifestare è un diritto fondamentale», ha detto Klein, dicendosi preoccupato per la limitazione delle libertà dei cittadini, almeno quelli intenzionati a esprimere sostegno alla Palestina in modo pacifico. Il freno posto dalle autorità alle proteste si è tra l’altro rivelato controproducente: a Berlino le facciate degli edifici dove vivono famiglie ebree sono state imbrattate con la stelle di David e c’è stato anche il lancio di due molotov contro una sinagoga. Il cancelliere Olaf Scholz, ha promesso tolleranza zero nei confronti dell’antisemitismo: «La nostra responsabilità per l’Olocausto rendono ci impone in ogni momento di difendere l’esistenza e la sicurezza di Israele».
Le teorie del complotto antisemite sono state abbracciate dai partiti di estrema destra
La Germania era già alle prese con un aumento di quasi il 29 per cento dei crimini antisemiti, registrato nel 2021. La stragrande maggioranza di questi 3.027 reati (2.552) sono stati attribuiti a estremisti di estrema destra. Klein ha detto di non essere sorpreso dall’aumento: «La storia dimostra che in ogni crisi esplode l’antisemitismo». È successo, ha ricordato, anche in occasione della pandemia di Covid-19: «Era chiaro che sarebbe stato necessario un capro espiatorio. E la forma più “tradizionale” in Europa o addirittura nel mondo è rappresentata dalle teorie del complotto antisemite». Queste false spiegazioni, ha aggiunto, sono state rafforzate dai social media e poi abbracciate da partiti di estrema destra oggi in forte ascesa, come Alternative für Deutschland. Gli eventi delle ultime settimane, tuttavia, hanno suscitando tra musulmani e arabi preoccupazioni per la crescente islamofobia. «La convizione generale che tutti i musulmani siano antisemiti non aiuta affatto. È un peccato che sia un gruppo molto piccolo di sostenitori di Hamas e di persone che odiano Israele a causare tutti questi problemi. È ingiusto che tutti i musulmani di Germania ne patiscano le conseguenze».