In Cassazione il ricorso di Amanda Knox contro la calunnia

Approderà giovedì 12 ottobre in Cassazione il ricorso con il quale Amanda Knox, dopo essere stata definitivamente riconosciuta estranea all’omicidio di Meredith Kercher, chiede di essere assolta anche per la calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, reato per il quale venne condannata a tre anni di reclusione. La sentenza diventata definitiva è stata ora impugnata dall’americana, con gli avvocati Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati.

Le motivazioni del ricorso

Il ricorso ha fatto leva sulla decisione (a lei favorevole) della Corte europea dei diritti dell’uomo e di un nuovo articolo introdotto nel codice di procedura penale con la riforma Cartabia. L’istanza verrà esaminata dalla quinta sezione in Camera di consiglio e in forma non partecipata. Memorie e documenti sono stati già inviati alla Corte e nessuno degli interessati sarà quindi presente in aula. La decisione verrà comunicata alle parti con una posta elettronica certificata tra le serate di giovedì 12 e venerdì 13 ottobre.

La procura generale ha chiesto il rigetto

La procura generale presso la Cassazione ha intanto chiesto il rigetto del ricorso, sostenendo che la giurisprudenza italiana sia più forte della decisione presa in sede europea. Si è costituito nel giudizio anche Lumumba, con l’avvocato Carlo Pacelli, chiedendo che l’istanza venga respinta. I giudici della Cassazione potranno decidere di confermare la condanna per calunnia (già scontata con i quasi quattro anni passati in cella per l’omicidio Kercher al quale si è sempre proclamata estranea), di revocare senza rinvio, cioè assolvere, o di annullare con rinvio, e in questo caso ci sarebbe un nuovo processo da celebrare a Perugia ma solo per quel reato. Al centro di questo troncone processuale le dichiarazioni rese da Knox agli investigatori poco prima di essere arrestata e con le quali accusò del delitto Lumumba, che per quelle parole finì in carcere per 14 giorni prima che venisse accertata la sua estraneità al delitto e prosciolto su richiesta del pm.

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