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Immobile e le due figlie denunciano l’autista del tram a tre mesi dall’incidente
A tre mesi dall’incidente di piazza delle Cinque Giornate, Ciro Immobile ha deciso di denunciare, insieme alle sue due figlie, l’autista del tram con cui si è scontrato il suo suv. L’attaccante della Lazio ha deciso di rispondere alla querela presentata da V.M., il 56enne autista del mezzo, che nell’ultimo giorno utile lo aveva denunciato per lesioni gravi. La vicenda, quindi, finirà in tribunale. Inizialmente le indagini della polizia locale si erano risolte con un nulla di fatto e la palla è passata alle assicurazioni. Anche il clima tra i protagonisti della vicenda sembrava disteso, almeno fino alla querela presentata dall’autista.
Le prognosi al centro della vicenda legale
Al centro dell’intera vicenda legale ci saranno adesso le prognosi. I referti dell’ospedale dell’autista del tram parlano di ferite guaribili in sette giorni, ma l’uomo ha poi presentato diversi altri certificati per un conto complessivo salito a 100. Diversamente, dall’altra parte i medici del pronto soccorso avevano reputato guaribili in 30 e 50 giorni le ferite delle due figlie di Immobile e in 20 quelle del calciatore. L’attaccante della Lazio inizialmente aveva stemperato gli animi inviando anche un messaggio al dipendente: «Un abbraccio, spero che ti rimetti presto. Sono contento che nessuno di noi si è fatto male».
L’avvocato: «Singolare che sette giorni diventino 100»
Elvis Doraci, l’avvocato di Ciro Immobile, dichiara: «Per tutelare gli interessi suoi e delle sue due figlie minori, il mio assistito mi ha dato mandato per depositare denunce querele per le lesioni importanti subite da tutti e tre. È singolare invece che la denuncia l’abbia fatto il macchinista per solo sette giorni di prognosi refertati dal pronto soccorso. Altrettanto singolare, e sicuramente da approfondire, è il fatto che questi sette giorni pare siano diventati 100. Ricordo come Ciro, al di là delle sofferenze psicofisiche interiori da valutare, dopo due giorni dalle dimissioni si è presentato agli allenamenti benché avesse 20 giorni di prognosi».