Imbarcazione a fuoco nel porto dell’Acquasanta: marinaio ustionato alle gambe

Alta tensione nelle scorse ore nel porticciolo dell’Acquasanta di Palermo, dove un’imbarcazione ormeggiata ha preso fuoco all’improvviso: nell’incendio scoppiato a bordo è purtroppo rimasto ferito un marinaio, pur non gravemente.

Incendio nel porticciolo dell’Acquasanta: ecco cos’è accaduto a Palermo

Non è dato sapere, almeno per il momento, cosa possa avere scatenato le fiamme in prima battuta. Le uniche informazioni riguardo al rogo fanno riferimento al nome della barca dove è scoppiato l’incendio, l’Annamaria Zeta, ormeggiata a livello della banchina Sailem.

Immediato l’intervento dei Vigili del fuoco locali, che si sono precipitati al porto per spegnere rapidamente le fiamme divampate sulla barca, evitando così che altre imbarcazioni intorno rischiassero di prendere a loro volta fuoco. Nel frattempo, un’alta nube di fumo molto denso si è levata dal porto, tanto da essere visibile a centinaia di metri di distanza dal luogo dell’accaduto. Come testimoniato da diverse fotografie scattate dai residenti, il fumo che ha invaso il porto è stato per ore ben visibile anche dalla centrale Via Francesco Crispi e da tutto il lungomare della città siciliana.

Un ustionato non grave nell’incendio

Nell’incendio, fortunatamente, nessuno ha perso la vita. Tuttavia, sappiamo che nel rogo dell’imbarcazione un uomo è rimasto usionato ad una gamba, anche se le sue condizioni di salute non destano preoccupazioni.

Quello di Acquasanta non è purtroppo l’unico incendio scoppiato a Palermo in tempi non sospetti. Negli ultimi giorni, infatti, diversi incendi hanno interessato in particolare la zona di Bonagia, dove sono stati appiccati almeno 4 roghi ad altrettanti cumuli di rifiuti, tra il Cep e Borgo Nuovo. Due notti fa, inoltre, piromani che ancora non sono stati identificati dalle autorità hanno appiccato incendi a dei rifiuti in zona Zen e a Brancaccio, richiedendo l’intervento immediato dei Vigili del fuoco costretti così a mettere in sicurezza strade e case del circondario.

Powered by WordPress and MasterTemplate