Il Tar annulla a Milano l’obbligo di sensori dell’angolo cieco

Sono stati integralmente annullati dal Tar gli atti del Comune di Milano che prevedevano il divieto di accesso nelle zone di area B e C di bus e camion sprovvisti dei sensori dell’angolo cieco. L’obbligo era entrato in vigore il primo ottobre 2023, con la decisione che era stata presa da Palazzo Marino dopo una serie di incidenti mortali.

Per il Tar della Lombardia il Comune non è competente su ordine e sicurezza

Secondo il Tar della Lombardia, a cui si sono rivolti con due differenti ricorsi poi riuniti aziende di trasporto e Assotir, il Comune non ha le competenze per normare in materia di circolazione stradale per quanto riguarda ordine pubblico e sicurezza, su cui ha competenze esclusive lo Stato. Il Tar ha sottolineato che «il codice della strada ha accentrato presso gli organi centrali, con scelta esente da profili di manifesta incongruità, l’omologazione e l’approvazione sia dei dispositivi di controllo e regolazione del traffico sia dei dispositivi ulteriore di marcia». Le Regioni possono intervenire su temi che riguardano la tutela della salute e i Comuni possono «istituire aree a traffico limitato nei centri abitati (Aree B e C di Milano nel caso di specie) per esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale». E in questo caso «è palese che un dispositivo volto a scongiurare incidenti in danno di pedoni e ciclisti risponda ad un’esigenza di ordine pubblico e sicurezza, del tutto estranea a componenti incidenti sull’ambiente e i beni culturali ma invece funzionale alla tutela dell’incolumità personale per prevenire una serie di reati (…) come l’omicidio colposo e le lesioni colpose».

Per Palazzo Marino la misura resta essenziale

Secondo l’assessora milanese alla Mobilità si tratta però di una «misura essenziale per proteggere i ciclisti e i pedoni». Palazzo Marino, ha aggiunto, è orientato «a proporre appello al Consiglio di Stato», ma nel frattempo ha chiesto al governo di intervenire «in modo da introdurre questa misura in tutte le città per tutelare chi percorre le strade in bicicletta e a piedi».

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