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Il Pomeriggio Cinque di Myrta Merlino in crisi d’ascolti e col vizietto del trash che ritorna
Non sempre il buongiorno si vede dal mattino. Citofonare Myrta Merlino. Approdata a Canale 5 dopo anni a La7, l’ex conduttrice de L’Aria che tira aveva il difficile compito di prendere l’eredità dell’esiliata Barbara d’Urso in quella che era stata una delle sue trasmissioni simbolo: Pomeriggio Cinque. Non solo. La missione sarebbe anche quella di ripulire il contenitore dal trash che l’aveva caratterizzato negli anni adeguandosi così alle nuove linee all’insegna della qualità dettate da Pier Silvio Berlusconi. E, perché no, magari di tornare a vincere la sfida contro il competitor di Rai1 dopo stagioni difficili per l’ammiraglia del Biscione. Due obiettivi che, al momento, non sembrano raggiunti. E nemmeno il traguardo della serenità dell’ambiente di lavoro sembra centrato: dopo le voci di un clima surriscaldato già ai tempi di La7, anche con il trasferimento a Mediaset non sono mancate le testimoniante di chi ha raccontato presunti lanci di caffè e asciugamani ai collaboratori, mentre il regista Ermanno Corbella è stato silurato in fretta. Tutte spie di un certo nervosismo: e la situazione potrebbe persino essere peggiorata visti i risultati non eccelsi in termini di ascolto.

Il debutto aveva fatto ben sperare: ma era un fuoco di paglia
Certo i numeri del debutto avevano fatto sognare Mediaset: 1 milione 633 mila telespettatori pari al 21,37 per cento di share nella prima parte in onda dalle 16.55 alle 17.44; 1 milione 572 mila persone davanti alla tivù con il 19,33 per cento di share nella seconda in onda dalle 17.48 alle 18.25 e 1 milione 482 mila teste con il 16,57 per cento di share durante i saluti. D’altronde la curiosità era tanta. L’assenza dell’antagonista giurato (Alberto Matano con la sua La vita in diretta) ha fatto il resto: su Rai1, infatti, era ancora in onda Estate in diretta di Nunzia De Girolamo e Gianluca Semprini, che hanno totalizzato 1 milione 364 mila spettatori (16,24 per cento di share).

Share più bassi per Barbara D’Urso negli anni precedenti
Non era andata così bene a Barbara D’Urso nei due anni precedenti. Tornata dalle vacanze nel 2022 l’ex dottoressa Giò si era fermata a 1 milione 397 mila telespettatori pari al 18,7 per cento di share (nel segmento tra le 17.26 e le 17:43) per poi calare a 1 milione 318 mila con il 17 per cento di share (dalle 17.46 alle 18.26) e concludere a 1 milione 217 mila (14,1 per cento) nella decina di minuti prima di dare l’appuntamento al giorno successivo. Nel 2021, invece, la prima puntata di Pomeriggio Cinque galleggiava al 16,05 per cento di share con 1 milione 413 mila persone collegate nella prima parte che scendevano a 1 milione 347 mila con il 14,3 per cento di share (dalle 17.59 alle 18.29) per poi ridursi ulteriormente a 1 milione 257 mila telespettatori pari al 12,56 per cento di share (dalle 18.32 alle 18.40).

Anche Estate in diretta è riuscita a battere Pomeriggio Cinque
Il momento d’oro di Myrta Merlino è però durato 48 ore. Già al suo terzo giorno di diretta si registravano i primi cali: mercoledì 6 settembre 2023 infatti Pomeriggio Cinque teneva compagnia a 1 milione 332 mila persone con il 18,6 per cento nella prima parte e a 1 milione 387 mila spettatori pari al 17,8 per cento nella seconda parte e il segmento dei saluti a 1 milione 405 mila (16,8 per cento). Intanto su Rai1 De Girolamo e Semprini viaggiavano sul 17,2 per cento con 1 milione 374 mila persone alla visione. Due giorni dopo il sorpasso: Estate in diretta con il suo bacino di 1 milione 465 mila spettatori faceva il 18,5 per cento, Canale 5 e Myrta Merlino portavano a casa la prima sconfitta con 1 milione 212 mila teste (16,7 per cento) nella prima parte, 1 milione 281 mila (16,6 per cento) nella seconda e 1 milione 131 mila (13,6 per cento) nel breve segmento conclusivo.

Myrta Merlino rifiata soltanto quando Matano è a casa
Rai1 scaldava i motori in vista del ritorno di Alberto Matano e La vita in diretta che lunedì 11 settembre 2023 rientrava dalle vacanze con 1 milione 433 mila telespettatori e il 18,17 per cento, mentre Pomeriggio Cinque rimaneva sotto il 17 per cento di share oscillando tra 1 milione 259 mila e 1 milione 344 mila persone davanti alla tivù. Iniziava così una quotidianità fatta di sconfitte per Myrta Merlino. Il giorno successivo, per esempio, in sovrapposizione Canale 5 segnava 1 milione 160 mila spettatori e il 15,33 per centro mentre Rai1 raggiungeva il milione e 452 mila con il 19,2 per cento. Il 14 settembre Matano vinceva col 18,82 su una Merlino ferma al 13,63. Poi la breve gioia del 18 settembre: con La vita in diretta ferma per un turno per lasciare spazio al noioso Tutti a scuola e il suo 13,2 per cento, Pomeriggio Cinque tornava sopra al 19 per cento. E quella del 22 settembre: sempre con Matano a casa per lasciare spazio a Tg1 – Momento di raccoglimento con i leader religiosi che ha sonnecchiato al 12,3 per cento, Canale 5 si è portato a casa uno share che variava tra il 17,2 e il 18,6 per cento.

Nel pomeriggio televisivo Rai3 terza rete anche per telespettatori
Ma in una giornata di normale programmazione come quella del 9 ottobre La vita diretta non delude: 1 milione 490 mila spettatori con il 19,78 per cento, nella presentazione, e 1 milione 779 mila spettatori con il 20,73 per cento nel segmento principale. Pomeriggio Cinque dormicchia sul 15,61 per cento pari a 1 milione 176 mila persone collegate nella prima parte, per poi scendere prima al 13,04 per cento e poi al 10,83. Intanto su Rai2 Radio2 Happy Family intratteneva 234 mila teste con il 3,1 per cento praticamente pareggiando Rete 4 che proponeva il film I giganti del mare (281 mila telespettatori al 3,4 per cento). Meglio Italia1 che con Cold Case ha segnato 279 mila spettatori (3.51 per cento). Altri numeri per Rai3 e il suo Geo sopra al 10 per cento. Fuori gara La7 e C’era una volta il Novecento al 2,11 per cento.
Le voci su un cambio di conduzione fanno scomodare il direttore di Rete
Da questi numeri alle voci di corridoio secondo le quali il Biscione sarebbe talmente preoccupato da pensare a un cambio conduzione per il contenitore pomeridiano dell’ammiraglia è un niente. Eccoci quindi al mini dramma social (e non solo) di inizio ottobre: «Vorrei rasserenare Dagospia che Pomeriggio Cinque non cambierà conduzione che resterà a Myrta Merlino», scriveva il 5 ottobre su il fu Twitter Lucio Presta, manager della presentatrice in risposta ai rumor. Poche parole che facevano da preludio all’intervento del direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri scomodatosi a diffondere un comunicato che recitava: «Ottimo bilancio per il primo mese del nuovo Pomeriggio Cinque con Myrta Merlino. Dal debutto di lunedì 4 settembre a oggi è stato seguito da una media di 1 milione 314 mila telespettatori che sfiora il 17 per cento di share, e che sale al 19 per cento sul target commerciale (15-64 anni), il più interessante per gli investitori pubblicitari. Ancora meglio tra i giovani 15-34enni, dove il programma cresce fino a oltre il 24 per cento di share».
– "Ti ammazzo"
– "Mi ammazzi? Sei sicuro?"
– "Sì"
– "Avete sentito?"#Pomeriggio5 pic.twitter.com/sLdOUK6DIy— Il Grande Flagello (@grande_flagello) October 6, 2023
Il ritorno dei siparietti in stile d’Urso per salvare gli ascolti?
E ancora: «Ringrazio Myrta Merlino che ha portato una forte impronta giornalistica nella conduzione del programma, unita alla capacità di partecipare con empatia alle storie affrontate in puntata. Un grazie anche a tutto il team giornalistico e produttivo di Videonews che ogni giorno contribuisce a confezionare un prodotto che arricchisce l’offerta di day time di Canale 5». E se sul passaggio «partecipare con empatia alle storie» si potrebbero scrivere pagine, anche sull’«impronta giornalistica» qualche dubbio rimane. Il «Ti ammazzo» volato nella puntata del 6 ottobre durante il confronto tra Javier Rigau, ex marito di Gina Lollobrigida, e Andrea Piazzolla, il factotum dell’attrice finito a processo con l’accusa di circonvenzione di incapace ai danni della defunta diva, aveva quel non so che di vivace “caffeuccio” tra Barbara d’Urso e la celebre casalinga di Voghera.