Il Mostro, Stefano Sollima dirige la serie Netflix sul killer di Firenze

Con un post sui canali social, Netflix ha annunciato l’inizio delle riprese de Il Mostro, nuova serie in quattro puntate di Stefano Sollima. Il regista di Romanzo Criminale e Suburra, presto al cinema con Adagio, racconterà gli otto duplici omicidi del mostro di Firenze, killer che dal 1968 al 1985 sconvolse l’Italia uccidendo 16 persone con la sua pistola Beretta calibro 22. Fra le più lunghe e complesse indagini della storia italiana, è uno dei casi irrisolti più oscuri che a distanza di quasi 40 anni presenta più ombre che luci. Ancora ignoti i dettagli sulla trama, che si baserà però su resoconti giornalistici, atti processuali, testimonianze dirette e inchieste. Sebbene i ciak siano già in corso per le scene in esterne, è ancora segreto il cast che reciterà nella serie. Creata dallo stesso Sollima in collaborazione con Leonardo Fasoli, sarà una produzione The Apartment e AlterEgo.

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Sollima sulla serie Netflix: «Una tragedia nazionale piena di mezze verità»

Sebbene gran parte della produzione de Il Mostro sia avvolta nel mistero, Stefano Sollima ha annunciato alcuni dettagli in un’intervista esclusiva a Variety. «Si tratta di una storia davvero potente, una tragedia nazionale», ha spiegato il regista. «Si inserisce in un clima reso particolare dalla rivoluzione sessuale degli Anni 60 in Italia che si scontra con una cultura arcaica e rurale. Ci sono tantissime mezze verità». Pur non rivelando molto riguardo alla trama, il cineasta ha parlato di «16 vittime cosiddette principali», cui poi si aggiungerà un «numero enorme di sospettati e imputati all’interno di un caso ancora irrisolto». La serie sul mostro di Firenze, inoltre, non dovrebbe seguire un andamento cronologico lineare, in quanto «angolazioni differenti permettono di capire i fatti meglio che seguendo l’ordine degli eventi».

Netflix ha annunciato le riprese de Il Mostro, serie di Stefano Sollima che racconterà gli omicidi del killer di Firenze. Ignoto il cast.
Stefano Sollima alla Mostra del Cinema di Venezia (Getty Images).

Pur concentrandosi sul carattere introspettivo dei personaggi, cercando di mettere in risalto il lato umano delle vittime, la serie vanterà un approccio documentaristico sfruttando la collaborazione di vari consulenti esterni. La storia infatti non subirà alcuna influenza o licenza cinematografica, ma si atterrà fedelmente alla realtà dei fatti. «Con grande umiltà, voglio raccontare la storia. Nient’altro», ha sottolineato Stefano Sollima a Variety. «Non voglio imbrattare la narrazione con alcun elemento romanzato». Chi tuttavia si aspetta di poter trovare nuovi elementi in grado di arricchire il caso rimarrà deluso. «Inseriremo solo ciò che è stato accertato», ha concluso il regista. «Tutto quanto emerso negli anni non si è rivelato valido, testimoniando soltanto il continuo e vivo interesse del pubblico per questo caso».

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