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Il Ddl contro la violenza sulle donne approvato dal Senato: è legge
Il Senato ha approvato il Ddl contro la violenza sulle donne. Il provvedimento, già passato alla Camera a ottobre, ha ricevuto altri 157 sì e diventa legge. L’accelerata è arrivata dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin e con il pacchetto di misure si punta a rafforzare il Codice Rosso, potenziando diversi strumenti. Nella nuova legge si parla di arresto in caso di flagranza differita e la distanza minima di avvicinamento aumenta a 500 metri. E ancora è stato deciso di applicare l’ammonimento e l’utilizzo del braccialetto elettronico anche sui reati spia. E in caso di manomissione di quest’ultimo si andrà in carcere.
Approvati due odg del Pd
Durante la discussione, inoltre, sono stati approvati due odg presentati dal Pd. Soddisfatto il presidente dei senatori dem, Francesco Boccia. Quest’ultimo ha spiegato: «Abbiamo ottenuto che venga finanziata con risorse adeguate la formazione per gli operatori sanitari, le forze dell’ordine e il personale sanitario. E soprattutto abbiamo stabilito che in tempi rapidi, dopo l’approvazione della legge di bilancio, si calendarizzino in Parlamento i disegni di legge che intervengono sulla prevenzione e sul contrasto della violenza, a completamento della normativa vigente in modo da arrivare a quella legge nazionale e a quelle misure condivise che hanno chiesto anche le studentesse e gli studenti al ministro Valditara oggi».
Bocciata l’educazione sessuale a scuola
Ma come spiegato da Repubblica, la posizione unitaria chiesta da Giorgia Meloni alla segretaria del Pd Elly Schlein è parzialmente saltata sull’educazione sessuale. Le opposizioni hanno chiesto di introdurre l’educazione sessuale dalle scuole medie in poi e non soltanto quella «emotivo-sentimentale» di cui si parla nell’atto firmato da Lucio Malan, di Fratelli d’Italia. Una richiesta su cui non è stato trovato l’accordo, tanto che i partiti d’opposizione hanno deciso di astenersi durante la votazione dell’ordine del giorno dei capogruppo di maggioranza. E in cambio, si sono visti bocciare quello proposto sull’educazione sessuale.