Il best seller di Vannacci lancia l’editoria all’inseguimento di militari retrogradi e omo-transfobici

Se Il mondo al contrario vi preoccupa, sappiate che il peggio deve ancora venire. Le vendite stratosferiche del breviario reazionario del generale Roberto Vannacci hanno risposto a una delle domande più angosciose che tormentano da decenni l’industria editoriale: cosa ci vuole per convincere i maschi italiani adulti ad acquistare un libro? Le statistiche diffuse all’inizio del 2023 confermavano una tendenza iniziata negli Anni 80 e consolidata nei decenni successivi: a leggere sono soprattutto le donne, giovani e adulte. Per far quadrare i conti, l’editoria ha dovuto modellare sempre di più le sue proposte sui gusti e bisogni del pubblico femminile, di qui l’alluvione pressoché quotidiana di romanzoni psicologici, saghe familiari, epopee teen su amori tossici, variazioni sul tema di Bridget Jones o I love shopping, commedie romantiche condite di muffin, cioccolato, prosecco e comfort food assortiti. Risultato: ormai si vedono più uomini nei nail-salon che nelle librerie, e i pochi sparuti acquirenti, in genere over 60, ronzano intorno ai banchi di Storia o di Attualità, dove comprano in genere l’ultima fatica di qualche complottista ospite fisso di un talk show su La7. Fino al 2022 la grafomania di virologi e immunologi aveva prodotto qualche libro in grado di attirare il potenziale lettore maschio, ma esaurita la pandemia si è esaurito anche l’interesse.

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Un saggio scritto da un militare è campione di vendite in tutte le categorie

Sembrava che più nulla potesse distogliere l’italiano adulto dal suo smartphone, perenne fornitore dei suoi contenuti preferiti (notizie sportive su cui accapigliarsi, donne da insultare o su cui sbavare, chat omo-transfobiche e razziste, politici cui augurare la morte, eccetera). Finché, quando tutto sembrava perduto, è arrivato il Vannacci, con un libro che quei contenuti preferiti li riassume e li sdogana, trasformando in next big thing i piccoli rovelli vecchi e brutti che l’elettore di centrodestra si porta dentro, e che non vede abbastanza glorificati da chi ha mandato al governo. Il mondo al contrario effettivamente qualcosa ha ribaltato, almeno nel mondo dei libri: un saggio scritto da un militare è campione assoluto di vendite in tutte le categorie, sbaragliando la Tolkien del fantasy romantico Erin Doom.

Il best seller di Vannacci lancia l'editoria all'inseguimento di militari retrogradi e omo-transfobici
Il libro Il mondo al contrario di Roberto Vannacci.

A fine 2023 per centinaia di migliaia di italiani «l’unico libro all’anno» che in media si legge nel nostro Paese sarà stato Il mondo al contrario, e se le statistiche 2024 registreranno un aumento della lettura in Italia sarà tutto merito del generale che è riuscito a ricondurre alla pagina scritta centinaia di migliaia di connazionali che non leggevano 10 righe di seguito dall’ultimo anno delle superiori, mettendo a segno la vittoria più clamorosa conseguita da un generale italiano nella storia delle Forze armate.

Editori, sveglia! L’autore se l’è persino autopubblicato…

Ora cosa tratterrà gli editori, rimasti collettivamente a bocca asciutta (i lauti proventi del bestseller 2023 vanno tutti in tasca all’autore, che se l’è autopubblicato), dal non commettere due volte lo stesso errore? Di questi tempi è saggio, dal punto di vista aziendale e commerciale, perdere milioni di guadagno rinunciando a pubblicare gli sproloqui del prossimo alto papavero in grigioverde omofobo e fegatoso? C’è tutto un pubblico che dopo Vannacci vuole di più, e del resto con i soldi ricavati pubblicando i pamphlettoni odio-e-aceto di autori di estrema destra gli editori possono pubblicare i libri politicamente corretti di pensosi cacadubbi di sinistra. Una mano lava l’altra, ed entrambe palpano il portafoglio. Immaginiamo riunioni frenetiche ai piani alti dei palazzi dell’editoria per programmare un cambio di politica: Uomini che odiano le donne non sarà più solo il titolo di un romanzo, ma una categoria nella Saggistica.

Il best seller di Vannacci lancia l'editoria all'inseguimento di militari retrogradi e omo-transfobici
Il generale Roberto Vannacci.

Nuove teorie: Jannik Sinner è il perfetto esempio del soma italiano

Si prepara un intenso scouting letterario nelle caserme e nei circoli degli ufficiali di tutta Italia a caccia di nuovi Vannacci, e più sono retrogradi e meglio è. Un contrammiraglio che propone di legalizzare la schiavitù, un maresciallo che indica in Jannik Sinner il perfetto esempio del soma italiano, un colonnello che invoca l’abolizione del voto alle donne e riconosce che i talebani fanno anche cose buone, un tenente che suggerisce come antidoto al degrado morale degli adolescenti la frequentazione obbligatoria di case chiuse gestite dal ministero dell’Istruzione: avanti, marsc, c’è posto. Vannacci fa bene a considerare una carriera politica, lo scettro di reuccio dei comodini alt-right gli verrà presto strappato. Da qualcuno più a destra di lui.

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