Ignazio la Russa: «Non rifarei la dichiarazione su mio figlio»

Ignazio La Russa torna sulla nota diffusa il 7 luglio scorso sul figlio Leonardo Apache, accusato di violenza sessuale e ora indagato. Dopo la notizia dell’inchiesta, il presidente del Senato aveva difeso il ragazzo sottolineando di avere «la certezza non abbia compiuto alcun atto penalmente rilevante». Ma la sua dichiarazione conteneva anche un attacco alla 22enne che lo ha denunciato. Durante la Cerimonia del ventaglio a Palazzo Madama, a distanza di quasi 20 giorni, La Russa è tornato su quelle parole: «Non rifarei la dichiarazione su mio figlio. Nella mia nota mi riferivo alla scelta del difensore. La ragazza non c’entrava nulla. Non rifarei quella dichiarazione perché non sono stato bravo a far capire che non volevo attaccare la ragazza».

Cos’ha detto Ignazio La Russa 

Il presidente del Senato aveva difeso il 19enne: «Dopo averlo a lungo interrogato ho la certezza che mio figlio Leonardo non abbia compiuto alcun atto penalmente rilevante. Conto sulla Procura della Repubblica verso cui, nella mia lunga attività professionale ho sempre riposto fiducia, affinché faccia chiarezza con la maggiore celerità possibile per fugare ogni dubbio». Poi, però, era andato all’attacco della 22enne: «Per sua stessa ammissione aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio». E poi: Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo 40 giorni dall’avvocato estensore che, cito testualmente il giornale che ne dà notizia (il Corriere della Sera, ndr), occupa questo tempo per rimettere insieme i fatti».

La Russa torna sulle parole in difesa del figlio: «Non rifarei quella dichiarazione»
Ignazio La Russa, presidente del Senato (Getty).

Meloni sul caso La Russa: «Non sarei intervenuta»

Sul caso si era espressa, cinque giorni più tardi (il 12 luglio), anche Giorgia Meloni. La premier era impegnata a Vilnius per il vertice Nato quando, rispondendo ai giornalisti, ha dichiarato: «La politica resti fuori. Comprendo da madre la sofferenza del presidente del Senato anche se non sarei intervenuta nel merito della vicenda». Poi ha difeso la giovane: «Tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi».

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