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I rettori contro l’abolizione del numero chiuso a Medicina: «Si rischia il crollo della qualità dei corsi»
Togliere il numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina potrebbe far diminuire la qualità dei corsi. Questa è la tesi di cui ha parlato Salvatore Cuzzocrea, presidente della Crui, la Conferenza dei rettori, nonché rettore dell’Università degli Studi di Messina. «Immaginare un accesso generalizzato alla facoltà di Medicina significa programmare di fatto un drastico crollo dell’indiscussa qualità dei corsi che in Italia formano medici e chirurghi, e minare il riconoscimento europeo della laurea stessa», ha dichiarato.
Cuzzocrea: «Già in atto un’apertura tarata»
Il presidente della Crui ha proseguito: «Le università hanno già fatto uno sforzo incredibile per estendere i numeri di coloro che ogni anno accedono ai corsi di laurea in Medicina. Un’apertura tarata sulle necessità del sistema sanitario è già in atto: nei prossimi 7 anni i posti cresceranno infatti di 30mila unità». E ha concluso: «In questi ultimi giorni il dibattito sull’accesso a Medicina sembra aver avuto un rilancio improvviso. In molti si pronunciano a favore dell’abolizione della programmazione e delle regole condivise a livello europeo per la formazione dei nuovi medici. Le università hanno già fatto uno sforzo incredibile per estendere i numeri di coloro che ogni anno accedono ai corsi di laurea in Medicina così da preservare, in primo luogo, la qualità della formazione di chi domani dovrà occuparsi della salute dei cittadini. In secondo luogo, per garantire validità europea ai titoli italiani».
Il governatore De Luca contro il numero chiuso
Nei giorni scorsi sono state soprattutto le Regioni a riproporre il tema. A partire dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha letto alcuni messaggi inviatigli da studenti che hanno chiesto l’abolizione del test per Medicina e del numero chiuso. L’8 settembre il consiglio regionale campano ha approvato all’unanimità la proposta presentata dalla giunta De Luca e che prevede l’accesso libero ai corsi universitari di Medicina e chirurgia, Medicina veterinaria, Odontoiatria e altri corsi in ambito sanitario. Si partirà dall’anno accademico 2024/2025.