Hollywood, gli attori verso lo sciopero: saltato l’accordo

Gli attori di Hollywood sono pronti allo sciopero. Dopo un mese di trattative, i negoziati con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (Amptp) che rappresenta le case di produzione si sono conclusi con un nulla di fatto. Il contratto degli interpreti è così ufficialmente scaduto a mezzanotte del 12 luglio e persino la disperata mossa di ricorrere a un mediatore federale si è rivelata infruttuosa. Come ha riportato Deadline, una volta approvato formalmente dal consiglio nazionale del sindacato Sag-Aftra, lo stop dovrebbe partire già la mattina di venerdì 14 luglio. Si tratterà del primo sciopero degli attori contro l’industria cinematografica dal 1980. Risale a 20 anni prima invece l’ultima protesta contemporanea di interpreti e sceneggiatori, che hanno incrociato le braccia il 2 maggio.

Sciopero degli attori di Hollywood, l’esito degli ultimi negoziati

La linea dura ha avuto la meglio dopo che anche gli ultimi tentativi di trovare un accordo sono falliti nella tarda serata del 12 luglio. «Volevamo un contratto che rispondesse in modo adeguato alle esigenze degli artisti», ha spiegato a Deadline il presidente di Sag-Aftra Fran Drescher. Gli attori infatti chiedevano un adeguamento salariale all’era dello streaming, maggiori assicurazioni sui profitti e un intervento diretto per definire il ruolo dell’intelligenza artificiale nel cinema. «Le risposte degli studi sono state però offensive e irrispettose». In una nota, riportata anche da Reuters, Drescher ha accusato le aziende cinematografiche e gli streamer di essersi rifiutati di impegnarsi in modo significativo e di aver ostacolato le trattative. «Fin quando non negozieranno in buona fede, non si potrà raggiungere un’intesa».

Falliti i negoziati a Hollywood fra attori e case di produzione. Si va verso lo sciopero dal 14 luglio. A rischio la Mostra di Venezia.
Le proteste per le strade di Los Angeles (Getty Images).

Sull’altro fronte, l’Amptp ha puntato il dito contro il sindacato, criticandolo per aver abbandonato il tavolo dei negoziati. «Siamo profondamente delusi», si legge in una dichiarazione ufficiale. «Sag-Aftra ci ha messo su un percorso che aggraverà ancor di più le difficoltà finanziarie degli attori». Secondo l’associazione che rappresenta le produzioni, il sindacato ha rifiutato «importanti aumenti salariali, interventi sui contributi pensionistici e aiuti per l’assicurazione sanitaria». Senza dimenticare infine la protezione dall’intelligenza artificiale con «un rivoluzionario progetto per cautelare le sembianze digitali degli attori».

Le première di Oppenheimer e Barbie e l’impatto su Venezia

L’annuncio ha animato sin da subito il mondo di Hollywood. Come riporta la stampa statunitense, Warner Bros ha anticipato di un paio d’ore la première di Barbie, svoltasi il 12 luglio a Londra, temendo che il cast rinunciasse a partecipare per via dello sciopero. Discorso simile per quella di Oppenheimer, il nuovo film di Christopher Nolan, che si è svolta contemporaneamente a Parigi. Paura per i festival cinematografici, tra cui la Mostra del Cinema di Venezia in programma per fine agosto. In virtù della protesta, gli attori potrebbero disertare i red carpet, svuotando il cartellone delle rassegne. Non è ancora chiaro se l’eventuale assenza di star e registi possa portare persino a un ritiro definitivo dei film.

Falliti i negoziati a Hollywood fra attori e case di produzione. Si va verso lo sciopero dal 14 luglio. A rischio la Mostra di Venezia.
Margot Robbie alla premiere di Barbie, anticipata per lo sciopero (Getty Images).
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