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Guadagnino e Antonelli, la saga dei necrologi continua con Sinéad O’Connor
La «lotta» è finita. Ora Sinéad O’Connor si trova «senza peso nel buio stellato». E ha «per la prima volta capelli lunghissimi, meravigliosi». È così che il regista Luca Guadagnino e il produttore cinematografico Carlo Antonelli guardano dalla terra il volo della cantante, scomparsa lo scorso mercoledì 26 luglio. E questo loro modo di osservare lo regalano a tutti, perché lo fanno, nero su bianco, tra le pagine dei necrologi dei giornale. Venerdì 28 luglio sul Corriere della sera Guadagnino e Antonelli continuano la «saga» dei pensieri rivolti a noti defunti scomparsi, come già avevano fatto con Silvio Berlusconi, Raffaella Carrà e la Regina Elisabetta.
Oggi sul @Corriere I due Obituary Brothers continuano imperterriti il loro percorso di morte e frasi ad effetto.
(foto rubata a @giulia_crivelli nella sua rassegna stampa su @Radio24_news ) pic.twitter.com/EeChTsbqHd— Michele Boroni (@EmmeBi) July 28, 2023
Il romanzo a puntate per Silvio Berlusconi
L’immediato precedente è il necrologio per Berlusconi, scritto sempre dal regista di Bones and All e dal produttore cinematografico con un passato in Fininvest. In questo caso gli scrittori hanno deciso di dividere il testo in due parti. Il necrologio al Cav recita: «Abbiamo passeggiato tutto il pomeriggio per Milano 2, ripensandoti. Le villette color marrone, i ponticelli, la vecchia sede di molti uffici tuoi, il lago dei cigni che ogni tanto gettavano per te l’ultimo canto – Poi, ai margini, i bagliori dei ceri dietro le finestre di case regalate – E dappertutto, nelle strade vuote, l’eco delle tue risate – Quante risate, troppe».
Come in una serie tv, dove tutti attendono con ansia la prossima puntata, anche Guadagnino e Antonelli hanno pensato di creare suspance. Così, la seconda tranche del messaggio per il quattro volte presidente del Consiglio è uscita nel giorno dei funerali. E fa così: «Il giorno dopo ti abbiamo celebrato di nuovo facendo tanti giochi, i tuoi preferiti: il monopoli truccato senza imprevisti o probabilità; lo scarabeo per scrivere paroline eleganti; il karaoke tutte imbellettate come te per far passare ogni pensiero; la seduta spiritica per svegliare il demone nella pancia del Paese. Abbiamo urlato tutta la notte».
I pensieri a Juan-Luc Godard, alla regina Elisabetta e a Raffaella Carrà
I necrologi di Guadagnino e Antonelli erano già comparsi in occasione della morte di altre personalità, dal regista Jean-Luc Godard, al musicista Ryuichi Sakamoto alla regina Elisabetta.
«Rosa, celeste, verde pallido, viola, rosso acceso, rosso scuro, blu profondo, blu cobalto, verde pisello, giallo…Tutti i colori del mondo, il mondo che cercava comunque di dominare e che era ancora Impero per Sua Maestà Regina Elisabetta II. Rest in peace, now», queste le parole apparse in ricordo della sovrana sul Corriere della Sera l’8 settembre scorso. Indimenticabile anche l’omaggio a Raffaella Carrà: «Questa volta non serve unirsi alla commozione e alla gratitudine che stanno travolgendo il mondo per la partenza verso universi paillettati (e dove il collo non si spezza per il colpo di frusta all’indietro) che hanno accolto la compagna umanista Raffaella Carrà con trionfi discotropicali adatti al suo indefesso impegno terzomondista ma semplicemente tramandare a voi ciò che lei stessa ci insegnò, con sapienza campesina, afferrandoci il braccio nel retropalco di un festival di Sanremo di vent’anni fa: le corna non si fanno verso l’alto, mai, ma verso il basso, per scaricare a terra la sfortuna. Grazie per questa lezione centrale che mai scorderemo, nei giorni di lotta».