Grandi studi legali in fermento tra riforme della governance, fusioni e trasferimenti

Con un po’ di ritardo rispetto al mercato statunitense e britannico è gran fermento anche nei principali studi legali italiani. Riforme della governance, fusioni, trasferimenti di partner da uno studio all’altro: si prepara un autunno frizzante per un mercato che continua a crescere, ma che deve anche fare i conti con innovazioni come l’intelligenza artificiale.

A Milano tiene banco la fusione dei colossi Gattai e Perdersoli

Nei corridoi degli ovattati uffici milanesi si commenta la prossima fusione tra due colossi del settore come Gattai e Pedersoli, discussa da tempo dai fondatori che hanno dovuto superare forti differenze anche strutturali tra i due studi, con non poche preoccupazioni su come la prenderanno alcuni soci storici, come banche e fondi seguiti dall’uno e dall’altro spesso in competizione. Qualche mal di pancia anche nello studio Chiomenti dove si confrontano i soci milanesi con quelli romani per chi deve avere l’ultima parola sulle scelte strategiche. In Legance, nella sede milanese di via Broletto, la discussione è tra chi vuole continuare a far crescere lo studio con nuove acquisizioni di soci e chi invece pensa che l’attuale taglia sia ottimale.

Grandi studi legali in fermento tra riforme della governance, fusioni e trasferimenti
Bruno Gattai (Imagoeconomica).

Montagna e Cacchi Pessani verso l’addio a BonelliErede

In BonelliErede invece si è concluso qualche settimana fa un lungo percorso di analisi e studio che ha portato a un nuovo Piano industriale e strategico e a una rinnovata governance che entrerà in vigore dal primo gennaio prossimo. Il primo studio italiano, che anche nel 2022 ha registrato una crescita superiore al 7 per cento con un fatturato che ha toccato i 228 milioni, guarda al futuro e ai rapporti internazionali. Essendo il cda in scadenza e decorrendo l’applicazione del piano da gennaio 2024 sembra, secondo quanto risulta a Lettera43,  siano state avviate (novità assoluta per lo studio) le consultazioni tra i soci per l’individuazione del nuovo organo di governo. Il Piano, tra l’altro, modifica anche il sistema di valutazione delle performance dei soci e indica nuove rotte che ad alcuni di loro non sono piaciute. Così che, secondo indiscrezioni raccolte da questo giornale, sarebbero in uscita i soci  Carlo Montagna e Stefano Cacchi Pessani, probabile direzione il neo raggruppamento Gattai-Pedersoli. Uscite avvenute e annunciate che hanno interessato anche altre realtà di primaria importanza (Allen & Overy, Chiomenti, Gianni & Origoni, Legance e Orrick fra gli altri) a dimostrazione del fatto che – come da copione – i cambiamenti nel settore sono strutturali, come è normale che sia e come è sempre stato in Italia e nel mondo. Eclatanti, per esempio, il caso di Cravath, uno degli studi più blasonati al mondo che ha recentemente visto l’uscita di vari partner e il caso di Shearman & Sterling per il numero di partner persi negli ultimi mesi a seguito dell’annuncio della mega fusione con Allen & Overy. Cambi di maglietta che spesso dipendono o da divergenze culturali e generazionali o dal desiderio avere maggiore visibilità.

Il timore è che anche in Italia Kirkland Ellis monopolizzi il private equity

A fronte di questa estate calda alcuni si chiedono dove stia andando il mercato legale in Italia e se hanno senso queste aggregazioni. La gara a chi è più grande garantisce effettivamente anche una redditività tale da soddisfare i soci? Ed i giovani trovano effettivamente il percorso di crescita desiderato? Da una parte le big four erodono costantemente il mercato meno di lusso, quello della commodity legale. Dall’altra, la grande paura è che come in altri Paesi europei sbarchi Kirkland Ellis monopolizzando il lavoro più remunerativo, cioè il private equity. E c’è chi scommette che proprio gli scontenti di questi sconvolgimenti potrebbero essere i primi interlocutori degli americani che guardano al Belpaese.

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