Gli effetti della possibile vittoria di Trump in Italia: tra i sovranisti nostrani solo Meloni resterebbe fregata

La stampa progressista si sta agitando per il gran ritorno di Donald Trump, a partire dall’Economist (“Il più grande pericolo mondiale del 2024”, titola il settimanale britannico). L’ex presidente degli Stati Uniti vincerà agilmente le primarie del Grand Old Party, il Partito Repubblicano, in crisi di idee e di alternative. Al punto che persino gli avversari di Trump in realtà sono degli imitatori del miliardario, come il giovane imprenditore Vivek Ramaswamy, che nei dibattiti svetta come uno dei più estremisti tra gli sfidanti. Rimane insomma valido il detto che fra la brutta copia e l’originale, la gente preferisce l’originale. Un po’ come dalle nostre parti, in questi anni, l’elettorato manettaro ha preferito il giustizialismo autentico del M5s a quello annacquato del Partito Democratico.

Gli effetti della possibile vittoria di Trump in Italia: tra i sovranisti, solo Meloni resterebbe fregata
Donald Trump in Texas (Getty Images).

Biden, considerato troppo vecchio, è dato per spacciato

Ma una volta vinte le primarie del GOP, Trump riuscirà a vincere anche le elezioni presidenziali? Un paio di settimane fa un sondaggio del New York Times, non esattamente un quotidiano conservatore, dava Trump in vantaggio in cinque dei sei cosiddetti Swing States, cioè quelli in bilico, in cui può alternativamente vincere o il candidato democratico o il candidato repubblicano. Contro Joe Biden, come già emerso in altri sondaggi, pesa il fattore età. Il 20 novembre il presidente degli Stati Uniti d’America ha compiuto 81 anni. Donald Trump è più giovane di lui di soltanto quattro anni ma evidentemente appare nettamente più giovanile agli occhi dell’elettorato. Secondo il sondaggio del New York Times, il 71 per cento degli intervistati pensa che Biden sia “troppo vecchio” per essere un presidente efficace, un’opinione largamente condivisa anche dall’elettorato democratico, visto che anche il 54 per cento dei sostenitori di Biden pensa che sia troppo vecchio. Solo il 19 per cento dei sostenitori di Trump pensa che l’ex presidente degli Stati Uniti sia troppo vecchio e solo il 39 per cento di tutto l’elettorato ritiene che lo sia. Il 62 per cento degli elettori americani pensa che Biden non abbia l’acutezza mentale per essere efficace. Saranno pure tutte fesserie, visto che alla stessa età, nel 1957, Konrad Adenauer rivinceva le elezioni e avviava il suo terzo governo della Germania Ovest, ma nell’elettorato americano la questione dell’età di Biden è ampiamente dibattuta. Sicché il capo della Casa Bianca viene dato per spacciato e descritto come un anziano signore che dovrebbe farsi da parte. Non si sa bene però a chi potrebbe lasciare il posto, visto che la sua vice, Kamala Harris, è persino meno popolare di lui.

Gli effetti della possibile vittoria di Trump in Italia: tra i sovranisti, solo Meloni resterebbe fregata
Joe Biden (Getty Images).

Con Trump partirà il riposizionamento: da Salvini a ‘Giuseppi’. L’unica a rimanere fregata potrebbe essere Meloni

Chissà quanto ci metteranno i sovranisti di casa nostra, in testa Matteo Salvini, a congratularsi per l’ottima performance del miliardario americano, che nonostante la zavorra di incriminazioni procede spedito verso la vittoria alle primarie di un partito, il Gop, ormai saldamente trumpizzato. Chissà quanto ci metterà Salvini a vestirsi come il tizio agghindato da sciamano che il 6 gennaio 2021 coprì di disonore i conservatori americani. Sarà il trionfo del riposizionamento, vedrete: Salvini metterà da parte i calici per il recentissimo trionfo di Geert Wilders in Olanda e ripescherà la mascherina di Trump. Un modo anche per differenziarsi da Giorgia Meloni, che nel frattempo ha curato il suo atlantismo così bene da non trovarsi affatto male con l’attuale presidente degli Stati Uniti. E se Biden alla fine fosse davvero il cavallo perdente? Bè a quel punto festeggerebbe anche Beppe Conte, Giuseppi per il suo vecchio amico Trump, anche lui punto fortissimo di riferimento di tutti i forgotten men – direbbe l’omologo italo-americano di un noto ex segretario del Pd, chiamiamolo, chessò, Nick Zingaretti – che, da J.D. Vance in poi sono stati folgorati sulla via della Trump Tower.

Gli effetti della possibile vittoria di Trump in Italia: tra i sovranisti, solo Meloni resterebbe fregata
Giuseppe Conte, Donald Trump e la First Lady Melania a Londra nel dicembre 2019 (Imagoeconomica).

La presidente del Consiglio ha trovato in Biden un alleato più prezioso di quelli che ha in casa

Già, perché l’ex presidente degli Stati Uniti è riuscito anche a conquistare le simpatie di chi non lo amava affatto, proprio come l’autore di Elegia americana – libro-manifesto che racconta meglio di qualsiasi altro saggio perché gli svantaggiati si sono trovati a votare per un miliardario che diceva di volerli rappresentare – che alla fine è riuscito a farsi eleggere al Senato grazie al sostegno trumpiano. Saranno tutti contenti, insomma; l’unica che rischia di rimanere fregata è proprio la presidente del Consiglio, che dall’ormai celebre e celebrato viaggio di luglio in poi sembra aver trovato in Biden un alleato più prezioso di quelli che ha (e anche di quelli che aveva) in casa.

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