Giovani fanno causa a 32 Paesi sul clima: udienza a Strasburgo

Ha preso il via la maxi-causa a Strasburgo davanti alla Corte europea dei diritti umani intentata da sei giovani portoghesi nei confronti di 32 governi per «l’inazione» sul clima. La Russia, anch’essa chiamata a comparire, non si è presentata.

32 Paesi accusati di non rispettare l’accordo di Parigi

A pochi minuti dall’inizio dell’udienza, dinanzi alla formazione più solenne della Corte, la grande Camera composta da 17 giudici, diversi addetti stampa hanno indicato che saranno oltre 600 le persone presenti. I ricorrenti, tutti di età compresa tra gli 11 e i 24 anni, hanno accusato i 27 stati Ue, la Russia, la Turchia, la Svizzera, la Norvegia e il Regno Unito di non rispettare gli impegni assunti nel quadro dell’accordo di Parigi sul clima del 2015 volti a limitare l’aumento delle temperature. A seguire il dibattimento erano presenti anche alcune delle anziane donne svizzere che il 29 marzo 2023 avevano presentato ricorso contro il loro Paese per non aver fatto abbastanza per l’ambiente, e un gruppo di studenti dell’Università Federico II di Napoli. In occasione dell’udienza, fuori dalla Corte sono apparsi dei cartelloni di sostegno ai giovani portoghesi in diverse lingue. Quello in italiano recita: «Cosa c’è di più bello della speranza dei giovani che lottano per il loro futuro». Prima di pronunciarsi in merito, la Corte esaminerà l’ammissibilità del ricorso, giunto davanti ai giudici di Strasburgo nel 2020 e beneficiario di un trattamento prioritario. Se il dossier sarà ritenuto ammissibile, la decisione potrebbe arrivare nella migliore delle ipotesi nel 2024.

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