Giorgia Meloni contro Lilli Gruber: «Io patriarcale? La mia è una famiglia di donne»

Dopo la puntata di Otto e mezzo di lunedì 20 novembre, in cui la giornalista Lilli Gruber ha definito la destra al governo una «espressione della cultura patriarcale», non si è fatta attendere la replica della premier Giorgia Meloni. «Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo», ha scritto la presidente su Instagram, pubblicando una foto che la ritrae con la madre, la figlia Ginevra e la nonna, sostenendo che quella di Gruber sia una «tesi bizzarra», e lo si evince «da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di ‘cultura patriarcale’ della mia famiglia». 

Gruber: «Meloni si fa chiamare “il presidente”, per me un mistero della fede»

Nella puntata in questione, la conduttrice ha invitato in studio Carlotta Vagnoli, la scrittrice e attivista femminista le cui parole sono state rilanciate in questi giorni da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, su Instagram. Nell’intervista Gruber le ha chiesto: «Abbiamo per la prima volta una presidente del consiglio donna, che però si vuole fare chiamare “il presidente“, per me un mistero della fede, sarà anche questa una cultura di destra patriarcale? “Dio, patria e famiglia” c’entra qualcosa con il femminicidio di Giulia?». E Vagnoli ha risposto: «Una certa destra incarnata dal nostro governo risponde a questi dettami ed è problematica». Per poi spiegare: «Se le donne devono rispondere a questi tre macro contenitori: “Dio” quindi la morale cattolica e la precisa funzione del corpo femminile, “Patria” e il nazionalismo del bonus secondo figlio, quindi le donne al servizio dello Stato, e poi la “famiglia” che per la destra è solo quella tradizionale, vuol dire che abbiamo pochissima autodeterminazione e nella società patriarcale la donna è esattamente questo: un oggetto al servizio di qualcos’altro». 

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