Giani invita Emanuele Filiberto di Savoia a San Rossore, la Fiom critica: «Lì firmate le leggi razziali»

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha partecipato a una cena in cui, tra gli ospiti, c’è stato anche Emanuele Filiberto di Savoia. Il governatore, durante i saluti ai presenti, lo ha chiamato «principe» e ha sottolineato il rapporto che c’è stato nella storia tra Savoia e la stessa Toscana. Poi ha dichiarato: «Col principe parlavamo che in primavera dovrà vedere la tenuta di San Rossore così profondamente legata alla storia della sua dinastia, e che riuscì poi a essere per questo un punto di riferimento per i presidenti della Repubblica». E queste dichiarazioni lo hanno esposto agli attacchi della Fiom Firenze, Prato e Pistoia. Daniele Calosi, segretario del sindacato, lo ha criticato: «Si è dimenticato che lì Vittorio Emanuele III firmò le leggi razziali».

Calosi: «Sdoganamento del fascismo»

Il segretario della Fiom Firenze, Prato e Pistoia ha scritto su X: «Siamo forse impazziti? Apprendiamo di una cena di gala della Consulta dei senatori del regno, a cui ha partecipato pochi giorni fa il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, alla presenza di Emanuele Filiberto di Savoia, il quale è stato anche accolto in Palazzo Strozzi Sacrati. In un video della serata Giani si rivolge a lui con l’appellativo di “Principe” e lo ringrazia. Ma per cosa? Per la feroce dittatura? Questo è lo sdoganamento del fascismo. Una istituzione repubblicana prona alla monarchia che accolse Mussolini e promulgò le leggi razziali. Povera Toscana, cuore della Resistenza, Regione dei fratelli Rosselli, di Spartaco Lavagnini, di Piero Calamandrei e di tanti altri che l’hanno difesa e onorata».

Giani: «Legame può rinsaldarsi»

Durante l’incontro, il 18 novembre scorso, il presidente Giani ha affermato: «Sono convinto che questo legame con la sua figura può rinsaldarsi e vivere dei momenti che sono, in qualche modo, di giusto riconoscimento del ruolo della Toscana nella storia d’Italia e della dinastia dei Savoia. Attraverso occasioni come queste il legame può rinsaldarsi e trovare stimoli per tutti noi per quella coesione sociale, per quella coesione nazionale che al nostro Paese dà i giusti valori e riconoscimenti per le giovani generazioni».

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