Germania, così l’estrema sinistra sfida l’AfD

Lo spettro politico tedesco è da tempo cambiato, da quando è iniziata la crisi dei grandi partiti di massa. Conservatori (Cdu-Csu) e socialdemocratici (Spd) non sono più i dominatori di una volta, Verdi e Liberali vanno a corrente alternata e soprattutto Alternative für Deutschland, il partito dell’estrema destra fondato una decina di anni fa, ha sparigliato le carte, facendo delle ex regioni dell’Est terra di conquista. Qui ha messo nell’angolo la sinistra radicale della Linke, formazione che solo in alcune isole è riuscita a raccogliere l’eredità piena del vecchio partito comunista della Ddr. Le crisi degli ultimi anni, economiche, finanziarie, migratorie, hanno terremotato la stabilità tedesca e la politica si è frammentata con un elettorato alla ricerca di risposte che nessuno sa dare: l’ultimo governo a Berlino, la cosiddetta Coalizione semaforo, dai colori dei tre partiti che ne fanno parte, si è trovata appena eletta di fronte alla guerra in Ucraina e ai nuovi squilibri mondiali, con il risultato che i sondaggi nazionali danno i partiti tradizionali sempre indietro di fronte all’avanzata del nazionalpopulismo dell’AfD.

Germania, l'estrema sinistra lavora a un nuovo partito
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz (Getty Images).

L’ex leader della Linke Sarah Wagenknecht lavora a un nuovo partito

È in questo contesto che arriva la notizia della prossima costituzione di un nuovo partito che secondo gli analisti potrebbe catalizzare sino a un quarto dell’elettorato tedesco. A fondarlo sarà Sahra Wagenknecht, ex leader della Linke in perenne contrasto con i propri colleghi della sinistra estrema. Negli scorsi giorni è stata la stessa Wagneknecht a confermare in un’intervista la volontà di  abbandonare definitivamente il partito e dare vita alla nuova creatura, probabilmente già entro la fine dell’anno, con nel mirino le elezioni europee e le tre elezioni regionali in programma in Germania il prossimo anno, in Sassonia, Turingia e Brandeburgo, Länder orientali in cui l’AfD la fa da padrona. Secondo la stampa ben informata Wagenknecht vorrebbe aspettare comunque le elezioni regionali in Assia e Baviera previste all’inizio di ottobre prima di ufficializzare il progetto che si baserebbe su quattro parole d’ordine fondamentali: ragionevolezza economica, giustizia sociale, pace e libertà. Uno dei punti cardine sarebbe la fine della guerra economica contro la Russia, nella convinzione che non stia danneggiando Mosca ma l’economia tedesca. E qui si scopre già una forte analogia con la destra radicale, visto che l’Afd di Alice Weidel e Tino Chrupalla è in prima linea nell’opposizione per incrinare il fronte antirusso che unisce governo di centrosinistra e conservatori. In realtà Sarah Wagenknecht e il suo partito andranno a caccia di voti proprio con l’intento di sottrarli ai nazionalisti, il risultato dell’operazione sarà però tutto da vedere.

Germania, l'estrema sinistra lavora a un nuovo partito
I leader dell’AfD Alice Weidel e Tino Chrupalla (Getty Images).

A caccia del voto di protesta e dai delusi dei grandi partiti di massa

È difficile infatti anticipare come si svilupperà davvero il piano, anche a livello di personale, e quale riscontro avrà a livello elettorale: le previsioni sono fatte per essere disdette e i calcoli spesso si sbagliano. Così c’è chi prevede che quello di Wagenknecht sarà un buco nell’acqua, buono solo per spaccare ulteriormente la sinistra che già naviga in cattive acque; altri invece annunciano un successo da far impallidire l’AfD e i suoi volti più estremisti, come Björn Höcke che, invece di trionfare il prossimo anno in Turingia, si troverebbe così dietro alla leader del nuovo partito che altri ancora collocherebbero in un sempre più ampio angolo rossobruno. Vero è che l’elettorato tedesco, che rimane in larga parte moderato, si sta spostando sempre più verso le ali estreme, destra e sinistra, problematiche da coinvolgere nei meccanismi di governo nazionale, ma che a livello locale in prospettiva potranno catalizzare forte percentuali: il nuovo partito di Wagenknecht e l’AfD, avversari ideologicamente ma con un elettorato che può sovrapporsi, avranno la possibilità di raccogliere il voto della protesta e di chi fugge comunque da quelli che erano i partiti di massa, imponendo indirettamente anche l’agenda di chi governerà.

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