Francia, dopo il suicidio della figlia 15enne i genitori denunciano TikTok

Istigazione al suicidio, mancata assistenza a una persona in pericolo e diffusione di video su come togliersi la vita. Sono le accuse contenute nella denuncia depositata l’8 settembre scorso da una famiglia francese di Cassis a carico di TikTok. La figlia 15enne due anni fa era stata trovata dai genitori impiccata nella sua stanza. Poche settimane prima di uccidersi la ragazza aveva pubblicato sulla piattaforma di ByteDance un video in cui esprimeva il suo disagio e raccontava del bullismo di cui era vittima a causa del suo peso. Da quel momento l’algoritmo aveva generato sul suo account contenuti dello stesso tema.

L’avvocato dei genitori: «Attraverso l’algoritmo l’adolescente è stata sommersa da video sul suicidio»

«TikTok ha ovviamente la sua parte di responsabilità», ha detto a Franceinfo Laure Boutron-Marmion, legale dei genitori. «Le piattaforme, i social network hanno un ruolo centrale nel caso di una adolescente psicologicamente già estremamente fragile a causa delle molestie subite». È «indiscutibile che la ragazza fosse malata e lo ha espresso in modo molto esplicito», ha aggiunto l’avvocato. Però «attraverso l’algoritmo, ha ricevuto una massa di video sullo stesso tema e che non potevano che peggiorare la situazione». Dopo il suicidio della 15enne era già stata aperta un’indagine sugli episodi di bullismo di cui la ragazza era vittima a scuola.

Il precedente britannico

Non è la prima volta che gli algoritmi social vengono considerati responsabili del suicidio di un minore. Il 30 settembre 2022 un tribunale britannico si era espresso chiaramente a favore dei genitori di una 14enne che si era tolta la vita nel 2017. Anche in quel caso, l’adolescente aveva ricevuto via email da Pinterest suggerimenti su post sulla depressione.

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