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Forza Italia mette il cappello pure sul nucleare e si smarca dagli alleati
Prima l’uscita di Marina Berlusconi in difesa dell’onore e del ricordo di papà Silvio contro i pm di Firenze che indagano sulle stragi di mafia, a cui ha risposto a brutto muso la premier Giorgia Meloni, poi lo strenuo appoggio al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in favore dell’abolizione del concorso esterno in associazione mafiosa. Forza Italia cerca sempre di più una strada autonoma all’interno della maggioranza di governo e ora ha messo il cappello sul nucleare. Come? Grazie a un mega convegno alla Camera dove ha schierato, ovviamente, il ministro dell’Ambiente, l’azzurro Gilberto Pichetto Fratin, e il ministro degli Esteri e neo segretario del partito Antonio Tajani. Non solo. Erano presenti i big dell’industria pubblica e privata italiana, dall’amministratore delegato di Leonardo Roberto Cingolani all’ad di Eni Claudio Descalzi, passando per i ceo di Edison e Ansaldo nucleare, Nicola Monti e Riccardo Casale, fino a Nicola Rossi, responsabile Innovazione delle generazione di Enel.
Presenti solo gli azzurri: da Barelli a Squeri
Sono state però più le assenze a farsi notare. Del parterre non hanno fatto parte gli alleati degli azzurri. Lega e Fratelli d’Italia, che sul tema si sono dimostrati più che sensibili da molto tempo, non sono stati invitati. Sul lato politico, insomma, gli unici presenti erano gli azzurri: Paolo Barelli, capogruppo alla Camera, e Luca Squeri, responsabile energia del partito e tra i promotori dell’iniziativa. Squeri è anche il deputato che vorrebbe far partire un’indagine conoscitiva alla Camera proprio sul nucleare.

Braccia larghe e qualche perplessità tra gli alleati
«È un’iniziativa di partito», ha commentato un parlamentare di Fratelli d’Italia che da sempre segue il tema. «Anche noi ne abbiamo fatte in passato sull’argomento e non abbiamo invitato gli alleati», ha ricordato. Ma è difficile non fare caso al fatto che non ci fosse nessuno né dei meloniani né del Carroccio, in una delle sale principali dedicate ai convegni alla Camera e per di più in un giorno in cui erano in calendario lavori d’Aula (i parlamentari dovrebbero essere ancora a Roma, insomma). Anche qualche leghista, interpellato sull’argomento, si è limitato ad allargare le braccia e ricordare che loro sul tema ci sono, «anche prima di Forza Italia».
Pichetto punta forte sul nucleare: «Fonte alternativa e pulita»
Il ministro Pichetto, dal canto suo, ci è andato giù forte. Sul nucleare ci crede e punta a un vero rilancio. «L’energia nucleare è il futuro. Nessuno è in grado di dimostrare che si possa arrivare, senza nucleare, a soddisfare le esigenze che ci saranno tra 30-40 anni», ha detto. «Oggi non c’è più il tabù, soprattutto dopo la mozione approvata dal parlamento» a maggio 2023 che tra l’altro impegna il governo a «valutare l’opportunità di inserire nel mix energetico nazionale anche il nucleare quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia», ha aggiunto il ministro.

Gia fibrillazioni nel governo su Marina e Nordio
Vedremo le reazioni. Quelle su Nordio e Marina sono state alquanto stizzite e sono arrivate dalla stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ci sono «le cose che si devono fare e si fanno», invece «del resto si può evitare di parlare», ha detto Meloni sottolineando come tra le cose da fare non ci sia la modifica al concorso esterno in associazione mafiosa, c0n tanto di richiamo all’ordine di Nordio (che, come detto, ha trovato più sostenitori in Forza Italia che tra Fratelli d’Italia).
Partite in solitaria, ideali per il proporzionale delle Europee…
Su Marina, invece, sempre Meloni è stata lapidaria: «Non la posso considerare un soggetto della coalizione perché non è un soggetto politico», ha detto commentando la lettera al Giornale in difesa del padre che aveva raccolto il plauso di tutto il partito. Ora si apre anche il fronte nucleare. Un capitolo che Forza Italia vuole intestarsi e giocare in solitaria. Così come costringe a fare il sistema elettorale delle Europee, in programma nel 2024. Quel proporzionale che non prevede alleati. Nè ai convegni né in lista.