Fiumicino, insulti sessisti contro la consigliera comunale Paola Meloni

«Tacete che è meglio» e ancora «A cuccia». Sono le espressioni che ha usato il consigliere comunale di Fiumicino Massimiliano Catini, lista Baccini sindaco, nei confronti di Paola Meloni, consigliera comunale di minoranza. A riportare l’episodio, Terzobinario.it con un’intervista alla donna che non ha nascosto la “grande amarezza e delusione” per le espressioni ricevute sui social network.

Dal post ai commenti

Come riportato dal quotidiano «tutto è nato da un post social in cui l’amministrazione comunale di Fiumicino annunciava alcune manovre messe in campo per fronteggiare l’emergenza meteo e contro l’erosione che nei giorni scorsi ha colpito tutta Italia», compresa la città di Fiumicino. «In qualità di consigliera» ha dichiarato Meloni «mi sono sentita in dovere di commentare per chiedere quali fossero le azioni intraprese». A quel punto, è giunta immediata la risposta dell’esponente di maggioranza Catini che «prima mi ha liquidata con un “Tacete che è meglio” e poi alla mia richiesta di ulteriori informazioni mi ha liquidata con un “a cuccia”». I commenti, come riferito dalla consigliera, sono stati cancellati.

La vicinanza di colleghi e cittadini

Per i commenti, definiti “vergognosi”, la stessa consigliera ha riferito di aver ricevuto «un grande senso di vicinanza da parte degli altri cittadini e colleghi d’aula, che immediatamente mi hanno inviato tantissimi messaggi di solidarietà e sostegno». Meloni ha inoltre annunciato: «Sto valutando, al prossimo Consiglio comunale di chiederne le dimissioni per questo vergognoso episodio».

Califano, Pd Lazio: «Ennesima caduta di stile»

Alla consigliera di minoranza sono giunte parole di solidarietà anche da parte della consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano: «Dove non si arriva con la cultura, con l’uso della parola, con la dialettica a sostenere una normale discussione politica, soprattutto tra un uomo e una donna, allora si tenta di zittirla con la prevaricazione, con la violenza delle parole, con l’ostentazione di una mal simulata mascolinità. Alla consigliera Paola Meloni va il mio sostegno e tutta la mia indignazione. È una persona forte e di tutt’altra pasta e l’ha dimostrato non cedendo alla bieca provocazione. Quello che più ferisce in tutta questa ennesima caduta di stile è la consapevolezza che da una certa parte non si riesca proprio a capire quanto l’uso delle parole sia importante».

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