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Filippo Turetta, salta il colloquio coi genitori: servirà supporto psicologico
Filippo Turetta non incontrerà i genitori. Il colloquio tra papà Nicola, mamma Elisabetta e il figlio 21enne, accusato del femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, è stato autorizzato dalla procura di Venezia, ma la coppia ha preferito rinviare. A comunicarlo alla direzione del carcere di Verona è stato l’avvocato di Turetta, Giovanni Caruso. E le motivazioni vanno ricercare nella necessità di preparare tanto il ragazzo quanto i genitori a un faccia a faccia che rischia di essere molto intenso. Turetta si avvarrà di un supporto psicologico e si presume che possano farlo anche padre e madre.
Le dichiarazioni spontanee di Turetta
Nella giornata di ieri, 28 novembre, Turetta si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip ma ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee. Il ragazzo ha affermato: «Sono affranto, dispiaciuto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata. Sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera. Fin da subito era mia intenzione consegnarmi e farmi arrestare. Questa era la mia intenzione. Ora sono molto stanco e non mi sento di aggiungere altro».
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I funerali di Giulia slittano
E intanto a slittare sono anche i funerali di Giulia Cecchettin. Sembrava che potessero essere disposti per sabato 2 dicembre, all’indomani dell’autopsia sul corpo della ragazza. L’avvocato della famiglia della studentessa 22enne, invece, ha comunicato che saranno organizzati per lunedì o martedì. A deciderlo sarà papà Gino. Sicuro, invece, il luogo: la basilica di Santa Giustina a Padova, dove Giulia studiava ingegneria biomedica. All’Adnkronos, don Francesco Monetti, parroco di Saonara, dov’è cresciuta la ragazza, ha lanciato un appello: «Ora è il momento del silenzio. Penso sia nel silenzio che maturino i pensieri più giusti, più onesti».