Filippo Turetta ha accettato l’estradizione: in Italia entro 15 giorni

Si è conclusa in Germania, a Bad Durremberg, la fuga di Filippo Turetta, accusato di aver ucciso a coltellate e aver abbandonato il corpo dell’ex fidanzata di Giulia Cecchettin. Il giovane, nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto che si è tenuta in Germania nella giornata del 19 novembre, ha accettato l’estradizione in Italia, con le procedure che dovrebbero svolgersi in tempi rapidi, sembra entro un massimo di 15 giorni, trascorsi i quali Turretta sarà a disposizione della giustizia italiana.

La procedura per l’estradizione

A riferire del consenso all’estradizione è stato il suo avvocato Emanuele Compagno, informato a sua volta da un collega tedesco che lo ha assistito d’ufficio: «Dice di aver trovato il ragazzo provato, stanco, ma non in cattive condizioni. Per trasferirlo in Italia potrebbero servire una quindicina di giorni». Il giovane è attualmente detenuto nel carcere di Lipsia in attesa che la richiesta italiana venga esaminata e approvata dal Tribunale regionale tedesco.

Nordio: «Previsti tempi rapidi»

Così come sottolineato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, «tutto dipende dalla magistratura di Venezia, ma generalmente i tempi sono molto rapidi». Lo stesso concetto è stato ribadito dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale ha sottolineato che Filippo Turetta «potrà essere affidato in pochi giorni alle forze dell’ordine e alla giustizia italiana per subire un giusto processo». L’Italia ha già provveduto a tradurre in tedesco il mandato di cattura internazionale e a inviarlo alle autorità competenti. Nel momento in cui tutte le pratiche per l’estradizione verranno svolte, la polizia giudiziaria italiana andrà in Germania a prendere il ragazzo per trasferirlo in Italia e metterlo a disposizione delle autorità giudiziaria. Solo in quel momento la magistratura potrà avviare il percorso volto a far emergere i dettagli ancora non noti dell’intera vicenda che ha portato alla morte e all’occultamento del cadavere di Giulia.

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