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Facci silurato dalla Rai e gli altri spifferi di giornata
I protagonisti di tivù e politica nella serata del 13 luglio hanno un appuntamento in agenda: la presentazione dei palinsesti Mediaset a Roma, nello scenario di Villa Miani. «Chissà se si affaccerà Barbara D’Urso», scherzano alcuni giornalisti delle reti berlusconiane: si prevedono comunque ingorghi sulla via Trionfale, la strada che porta alla villa situata a Monte Mario.
Facci verso la sospensione dalla Rai
La mossa della disperazione non è bastata: nonostante l’intervista al Corriere in cui ammetteva candidamente, tra le altre cose, che «non ho soldi e il contratto in Rai mi servirebbe parecchio», Filippo Facci quel contratto molto probabilmente non lo avrà. Da Viale Mazzini trapela lo scenario di una decisione ormai presa: soppressione in culla della striscia quotidiana su Rai2, I facci vostri, che avrebbe dovuto condurre il giornalista di Libero. Niente da fare: tutta colpa, come ormai è noto, di quell’articolo scritto sul caso del presunto stupro di cui si sarebbe reso protagonista il figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa. In particolare, il passaggio “incriminato”, che parlava della ragazza che ha denunciato l’accaduto, era questo: «Fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache la Russa». Nei giorni successivi è anche uscita la notizia di Facci denunciato dalla ex per stalking, con lui che ha cercato di minimizzare: «Non le sono piaciute alcune mail». Sui social il giornalista aveva provato a esorcizzare il momento alla sua maniera: «Finirà bene, perché nascondo un grande segreto: non me ne frega un cazzo». Non è finita bene.
Gianni Letta ricorda Silvio
È Roma il suo territorio, e così Gianni Letta nella Capitale era in prima fila nella basilica di Sant’Eustachio, a due passi dal Senato della Repubblica e dal bar famoso per il suo caffè, per ricordare Silvio Berlusconi a un mese dalla sua scomparsa. Lunga la fila dei forzisti quasi in ginocchio davanti all’Eminenza Azzurrina.
Chiara Colosimo dove va? A un premio
La sua elezione alla presidenza della Commissione parlamentare antimafia è stata accompagnata da forti polemiche: Franco Roberti, ex procuratore nazionale antimafia, aveva definito la nomina di Chiara Colosimo «sconcertante» e «inaccettabile» a causa delle foto che la immortalavano con il Nar Luigi Ciavardini, condannato per la strage di Bologna del 1980. Chiara Colosimo però ha tirato dritto, scegliendo comunque un bassissimo profilo. E dove si fa vedere? Tra la mondanità: come il 12 luglio, mercoledì, quando in serata si è presentata a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia (sì, proprio la nazione che ha protestato contro la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi per la sua simpatia politica verso la destra), per partecipare all’evento del Premio Myllennium, caro alla famiglia Barletta.
La Rai si affida alla Scuola Holden
Giorni fa alla Rai si piangeva per i pochi autori disponibili sul mercato, e ora scatta la mossa: l’alleanza con la Scuola Holden, quella di Alessandro Baricco. Il mezzo sarà la “Holden.ai StoryLab”, che gode di questa definizione: «Un laboratorio e un osservatorio nato all’interno della Scuola Holden che si occupa di fare ricerca, divulgazione e formazione, oltre che di organizzare eventi sul fenomeno delle intelligenze artificiali generative e sui cosiddetti “media sintetici”, con particolare attenzione alle loro applicazioni al mondo della narrazione, della comunicazione e della creatività». Promotore dell’intesa è Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, e al Festival Videocittà di Roma che si svolge il 13 luglio al Gazometro e caro all’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, per dare il via all’iniziativa andrà in scena il panel “Intelligenza artificiale e media sintetici: le nuove frontiere della narrazione e della creatività”, con Simone Arcagni e Riccardo Milanesi, direttori di Holden.ai StoryLab, e Carlo Rodomonti responsabile marketing strategico e digital di Rai Cinema.
Cadono pini a piazza Venezia
Agli americani il giorno 13 fa paura: fatto sta in questa data, proprio davanti a una comitiva di turisti statunitensi, alle ore 8, a piazza Venezia, sono caduti improvvisamente due pini situati di fronte all’Altare della Patria, a due passi dalla basilica dedicata a San Marco, dalla parte di Palazzo Venezia. Sì, quello del balconcino caro a Benito Mussolini. Non sarà un segnale per il governo di Giorgia Meloni?