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Etna, protezione civile: l’allerta sale a «preallarme»
È passata da «attenzione» a «preallarme» con «alta possibilità di accadimento imminente» la fase operativa sull’Etna diramata dal Dipartimento regionale della Protezione civile siciliana. Dopo gli episodi dei giorni scorsi, la situazione desta di nuovo preoccupazione. Il bollettino di allerta per l’aviazione civile è passato da verde a giallo, ma al momento non impatta sull’operatività dell’aeroporto internazionale di Catania, che resta operativo, anche se sulla pagina ufficiale internet dello scalo risulta «impossibile caricare la lista dei voli».

Sindaci invitati a mantenersi informati sull’evoluzione delle fenomenologie in corso
Le autorità locali hanno ricordato che per l’accesso alle aree del vulcano valgono le prescrizioni contenute nelle «Procedure di allertamento Rischio vulcanico e modalità di fruizione per la zona sommitale del vulcano Etna». Inoltre, i sindaci dei comuni sommitali e gli altri enti territoriali sono invitati «ad attivare le misure discendenti dalle procedure precedentemente richiamate, con particolare riferimento a: interdizioni delle aree interessate; mantenersi informati sull’evoluzione delle fenomenologie in corso; attivazione di tutte le procedure previste dal vigente Piano comunale di Protezione civile».
I dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: ampie oscillazioni
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) – Osservatorio etneo comunica che nel corso delle ultime ore l’ampiezza media del tremore vulcanico è stata caratterizzata da ampie oscillazioni dei suoi valori mantenendosi fino alle 15 di martedì 15 agosto circa sempre nell’intervallo dei valori medi. Successivamente, invece, si legge nell’ultima nota dell’Ingv sull’Etna, tali oscillazioni sono diventate ancora più ampie e in brevi momenti l’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto l’intervallo dei valori alti. Allo stato attuale l’ampiezza media rientra nell’intervallo dei valori medi. I centroidi delle sorgenti del tremore vulcanico nell’arco della giornata hanno interessato gran parte dell’area sommitale, spaziando tra il cratere Sudest e un’area ad est dei crateri Centrali.