Esplosioni a Gaza vicino all’ospedale al-Quds: gli aggiornamenti di oggi

Prosegue l’offensiva israeliana nella Striscia, con decine di terroristi neutralizzati nella notte come riportato dall’Idf. Il bilancio dei soldati israeliani caduti dall’inizio delle operazioni di terra è salito a 17.

Forti esplosioni sentite vicino all’ospedale al-Quds a Gaza City

All’alba di giovedì 2 novembre si sono sentite esplosioni nei pressi dell’ospedale al-Quds a Gaza City. Lo ha riferito la Mezzaluna Rossa palestinese. Impossibile però evacuare la struttura, come chiesto prima dell’attacco dalle forze di Tel Aviv, senza mettere in pericolo i pazienti. Questo mentre il principale ospedale del nord della Striscia è sul punto di chiudere per mancanza di carburante. Secondo Medici Senza Frontiere (MSF), più di 20 mila feriti sono ancora intrappolati nella Striscia «con accesso limitato all’assistenza sanitaria a causa dell’assedio».

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Al Jazeera: ancora attacchi nei campi di Jabalia e al Shati

Continuano gli attacchi sul campo profughi di Jabalia, nonostante mercoledì l’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani abbia affermato che l’attacco aereo israeliano sul campo potrebbe costituire un crimine di guerra. Lo riporta al Jazeera, secondo cui almeno tre palestinesi sono stati uccisi e molti feriti nel bombardamento di una casa. Sempre secondo l’emittente l’esercito israeliano ha colpito una scuola dell’Unrwa nel campo di al-Shati a Gaza dove si erano rifugiati migliaia di sfollati. Sarebbero almeno 195 i palestinesi uccisi a Jabalia tra martedì e mercoledì. Circa 120 persone risultano ancora disperse sotto le macerie e almeno altre 777 sono rimaste ferite. Le forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver ucciso nei raid Muhammad A’sar, uno dei comandanti di Hamas, mentre l’obiettivo era Ibrahim Biari, uno dei responsabili degli attacchi del 7 ottobre.

Esplosioni a Gaza vicino all'ospedale al-Quds: gli aggiornamenti di oggi
Un carico di munizioni israeliane nella Striscia di Gaza (Getty Images).

Biden: «È necessaria una pausa dai combattimenti»

Joe Biden sostiene che sia necessaria una pausa nella guerra tra Israele e Hamas. Il presidente Usa lo ha ribadito mentre partecipava a un evento di fund raising per la prossima campagna elettorale. «Penso che abbiamo bisogno di una pausa. Una pausa significa dare tempo per far uscire i prigionieri». La Casa Bianca ha successivamente diffuso un messaggio chiarificatore affermando che Biden si riferiva agli ostaggi che Hamas ha rapito durante l’attacco a Israele del 7 ottobre. Biden ha anche dichiarato in un tweet: «Oggi, grazie alla leadership americana, abbiamo garantito un passaggio sicuro ai palestinesi feriti e ai cittadini stranieri per uscire da Gaza. Ci aspettiamo che i cittadini americani se ne vadano oggi».

Unrwa: «Gaza tragedia senza precedenti»

La portata della tragedia a Gaza è «senza precedenti». Lo ha ribadito il Commissario generale dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini, dopo aver visitato la Striscia per la prima volta dall’attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre. È stato «uno dei giorni più tristi del mio lavoro umanitario», ha aggiunto in un comunicato citato dal Guardian. «Sono appena tornato dalla Striscia di Gaza. È la prima volta che sono stato autorizzato a entrare dall’inizio di questa terribile guerra, quasi quattro settimane fa. La portata della tragedia è senza precedenti», ha sottolineato spiegando di aver visitato gli sfollati rifugiati in una delle scuole dell’agenzia a Rafah. «Tutti chiedevano solo acqua e cibo. Invece di essere a scuola a imparare, i bambini chiedono solo un sorso d’acqua e un pezzo di pane. E’ stato straziante. Soprattutto, la gente chiede un cessate il fuoco.
Vogliono che questa tragedia finisca», ha aggiunto ricordando che dal 7 ottobre sono stati uccisi oltre 70 membri dello staff Unrwa.

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