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Emanuela Orlandi, parla la sorella Natalina: «Mio zio mi fece semplici avances verbali»
Natalina Orlandi, sorella di Emanuela – la cittadina vaticana scomparsa nel 1983 – dopo il servizio andato in onda lunedì 10 luglio al tg La7 sul presunto coinvolgimento dello zio Mario Meneguzzi, ormai morto, ha scelto di fare chiarezza. Durante una conferenza stampa ha affermato: «Non esiste stupro, è un fatto che risale al 1978, mio zio mi fece solo semplici avances verbali, al momento fui scossa ma finì lì e lo raccontai solo al nostro sacerdote in confessione». E ha aggiunto: «Questo fu il rapporto con mio zio. E infatti le nostre famiglie sono unite. Io questa cosa la tenni per me. Poi nel 1983 mi hanno chiamato e subii un interrogatorio. Erano cose che sapevano tutti, magistrati inquirenti e investigatori. È finita lì e non portò a nulla».
«E’ stata fatta macelleria della vita delle persone»
A indire la conferenza stampa è stato l’avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò: «Quello che è successo ieri meritava un approfondimento. Siamo stati travolti da questa notizia, ieri si è fatta macelleria della vita delle persone. Dal tg La7 abbiamo appreso che è tornata in auge una pista, vengono raccontati fatti molto privati, la vita di Natalina Orlandi è stata messa in piazza e macellata. Ho ritenuto che fosse Natalina a raccontare quello che è successo, ieri le vicende personali della famiglia Orlandi sono state macelleria». Non ha dubbi Pietro Orlandi: «Qualcuno all’interno del Vaticano sta facendo di tutto per spostare l’attenzione all’esterno, per scaricare qualunque responsabilità su altri, addirittura sulla famiglia. […] Io sono convinto che Papa Francesco con l’apertura dell’inchiesta volesse fare passi avanti ma qualcuno sta facendo di tutto per spostare l’attenzione fuori dal Vaticano».