Elon Musk in Israele per parlare di Starlink e antisemitismo

Lunedì 27 novembre Elon Musk si è recato in Israele per incontrare alcuni funzionari tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog, nonché i parenti dei prigionieri detenuti da Hamas. Il viaggio avviene a seguito delle preoccupazioni del governo di Tel Aviv sull’antisemitismo che circola su X, di cui Musk è proprietario, insieme ai timori riguardanti l’arrivo della rete Internet satellitare Starlink a Gaza, che secondo Israele potrebbe essere utilizzata da Hamas.

Starlink potrà essere utilizzata a Gaza solo previa approvazione di Israele

In merito a Starlink, Tel Aviv ha annunciato di aver raggiunto un accordo per utilizzare il canale di comunicazione di SpaceX a Gaza. Il ministro delle Comunicazioni israeliano, Shlomo Karhi, era preoccupato che Hamas avrebbe potuto utilizzare la rete satellitare di Musk per «attività terroristiche» perciò, secondo l’accordo raggiunto lunedì, «le unità satellitari Starlink potranno essere utilizzate in Israele solo con l’approvazione del ministero israeliano delle Comunicazioni, compresa la Striscia di Gaza». Le linee telefoniche, mobili e fisse, e Internet nella Striscia sono nel mirino delle operazioni israeliane dal 7 ottobre, che hanno provocato diversi blackout. Per questo motivo, Musk aveva annunciato l’intenzione di rendere disponibile la rete satellitare «per motivi umanitari» a Gaza.

Elon Musk in Israele per parlare di Starlink e antisemitismo
Luci sparse a Gaza City, dopo un’interruzione dell’elettricità da parte di Israele (Getty Images).

Herzog e Netanyahu incitano Musk affinché su X non circoli l’antisemitismo

Per quanto riguarda le polemiche che hanno coinvolto la piattaforma social di Musk, il presidente israeliano Herzog ha detto che durante l’incontro con il miliardario «sottolineerà la necessità di agire per combattere il crescente antisemitismo online». Lo riferisce Al Jazeera. Musk incontrerà anche il primo ministro Netanyahu, che ha espresso preoccupazioni simili all’imprenditore tecnologico durante il loro ultimo incontro a settembre. Il miliardario aveva annunciato nei giorni scorsi che la sua azienda invierà tutto il denaro ricavato dalla pubblicità e dagli abbonamenti associati alla guerra a Gaza agli ospedali in Israele, e alla Croce Rossa e Mezzaluna Rossa a Gaza. X è stata una fonte chiave di informazioni e dibattiti sulla guerra, con funzionari governativi e utenti filo-israeliani e filo-palestinesi che condividono quotidianamente contenuti. Tuttavia, i critici affermano che durante il conflitto ha anche amplificato la disinformazione, le teorie del complotto e i contenuti che incitano all’odio, compreso l’antisemitismo. Lo stesso Musk è stato accusato di aver avuto un ruolo nella diffusione di tali contenuti, tanto che aziende come IBM, Apple, Warner Bros, Disney, Lionsgate e altre hanno deciso di sospendere le loro attività di marketing sul social.

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