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Eichberg, il caldo al ministero e la bizzarra circolare sui vestiti
Che l’ambiente si fosse surriscaldato lo si capiva anche dal quadro politico, con la maggioranza in fibrillazione dopo essere andata sotto in Commissione Bilancio al Senato. Ma qui il clima sta per diventare irrespirabile anche a livello delle mere temperature stagionali, e così il capo di gabinetto del ministero delle Imprese e del Made in Italy Federico Eichberg, puntualissimo sull’inizio ufficiale dell’estate, ha pensato bene di mandare una circolare a tutti i colleghi per dare una sorta di (temerario) via libera sul modo di vestire: «Entriamo oggi nella stagione estiva, con il prevedibile aumento delle temperature ed il conseguente minore comfort della prestazione lavorativa resa in sede. Poiché abbiamo tutti a cuore la tematica del benessere organizzativo sul luogo di lavoro, ritengo che, nel periodo estivo (quindi da oggi fino alla seconda decade di settembre inclusa), anche noi che prestiamo servizio presso gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro potremmo concederci – pur sempre nel rispetto del decoro delle Istituzioni che rappresentiamo e delle condivise regole di compostezza che si debbono all’appartenenza ad un pubblico ufficio – un abbigliamento meno formale e più adatto alle temperature».
Dopo Draghi, ancora i condizionatori nel mirino
Quindi niente più giacca? Camicia a maniche corte sì o no? E le donne possono far sparire i tailleur nell’armadio dei capi invernali? Non è dato sapere. Ma soprattutto: c’era bisogno di specificarlo? Di certo c’è che il capo di gabinetto di Adolfo Urso, invece di preoccuparsi dei dossier arenati al Mimit, sembra più attento alla calura incombente: «Ciò è funzionale anche alla tematica del risparmio energetico, che riguarda non solo il nostro Ministero ma tutta la Nazione. Infatti, in questo modo, sarà senz’altro più agevole fare un uso limitato dei condizionatori d’aria, che vi raccomando solo nelle ore più calde della giornata e con temperature moderate, e sfruttare al massimo, ove possibile, le risorse naturali, in primis l’areazione dei locali (anche creando “riscontro d’aria” ove ricorrano le condizioni, con le stanze prospicienti) nelle ore fresche». Cioè siamo persino oltre all’aut aut «preferite la pace o il condizionatore» pronunciato nella primavera del 2022 da Mario Draghi, visto che almeno in quel caso si trattava di una domanda provocatoria: qui il livello è consigli della nonna, “tieni aperte due finestre così fa corrente” (nell’afa romana, ciao core). Almeno però non si può non dire che il governo non faccia qualcosa contro il global warming: meno condizionatori, più indumenti sbottonati.
Stretta anche sul consumo di carta e toner
Eichberg ha infine concluso: «II tema dell’uso oculato delle risorse che utilizziamo al Ministero (messeci a disposizione dai cittadini italiani per servire al meglio il Bene Comune) è – ovviamente – indipendente dalle stagioni e chiedo, con l’occasione, una specifica attenzione da parte di tutte e di tutti (me in primis) al consumo di carta e toner, anche a beneficio dell’ambiente e di una maggiore salubrità dei luoghi di lavoro. Insomma si tratta di aspetti molto rilevanti la cui cura, da parte di tutte e tutti noi, può contribuire alla nostra missione di servire al meglio le istituzioni ed il bene Comune. Vi ringrazio per la collaborazione e vi auguro buon lavoro per gli impegni che ci attendono prima di godere di qualche giorno di meritato riposo». Per le mise eleganti arrivederci in autunno.