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Ecco perché Mancini ha salutato l’Italia: pronto un contratto da 90 milioni da ct dell’Arabia Saudita
Roberto Mancini, fresco dimissionario dalla guida tecnica della Nazionale italiana di calcio è pronto ad approdare alla corte degli sceicchi arabi. Nel mirino del tecnico di Jesi ci sono i mondiali 2026 di Stati Uniti e Canada. Non in azzurro però, secondo quanto raccontato da La Gazzetta dello Sport nell’edizione del 24 agosto: l’ex ct sarebbe pronto a diventare la nuova guida dell’Arabia Saudita. Per convincerlo gli arabi hanno messo sul piatto un contratto triennale da 25-30 milioni all’anno, per un totale di 90 milioni. A questo si aggiunge la libertà di poter scegliere il suo staff, portandosi dall’altra parte del mondo i suoi più fedeli collaboratori. Attesi a Riad i membri del team azzurro: Salsano, Lombardo, Nuciari, Battara, Gagliardi, Scanavino e forse Oriali che potrebbe non proseguire il rapporto con la Figc. Più difficile prevedere le mosse di Bollini, su cui il presidente della Federcalcio italiana Gabriele Gravina non vorrebbe cedere. Annunciato l’addio di Andrea Barzagli dal team azzurro: appena arrivato gli è stato chiaro che la situazione fosse cambiata rispetto ai precedenti accordi e così ha deciso di lasciare (per il momento) Coverciano.
Mancini, da ct dell’Arabia Saudita due obiettivi: Coppa d’Asia e Mondiali 2026 negli Usa
Nelle prossime ore dovrebbe arrivare l’annuncio. Gli obiettivi sono due. Il primo, in ordine cronologico, è la coppa d’Asia il cui paese ospitante è il Qatar. Recente padrone di casa per i primi mondiali invernali. E poi, come detto, il Mondiale di Stati Uniti e Canada del 2026. Momento in cui il calcio saudita ha previsto di tracciare il primo bilancio e capire se la massa di investimenti faraonici ha sortito qualche effetto sul movimento sportivo nazionale. L’obiettivo della federazione araba è quella di poter avere Mancini seduto in panchina già l’8 settembre, quando la nazionale si confronterà con Costa Rica e Corea del Sud.
La nuova vita del tecnico: 183 giorni all’anno in Arabia per sfuggire al fisco italiano
Oltre al metodo d’allenamento che dovrà necessariamente variare, causa clima decisamente meno ospitale, Mancini dovrà intervenire anche sulle sue abitudini di vita. Secondo quanto raccontato da La Gazzetta dello Sport infatti «bisogna risiedere lì almeno 183 giorni all’anno per non pagare le tasse in Italia. Vivere a Riad o Gedda può non essere semplice per chi è abituato al mondo occidentale, oltre al caldo insopportabile per parecchi mesi all’anno. Mancini e i suoi dovrebbero vivere in un centro dotato di tutte le comodità. Gli allenamenti solo la sera per sfuggire al sole e alle temperature caldissime».