Durante la rivolta di Prigozhin, gli alleati occidentali hanno chiesto a Kyiv di non colpire la Russia

Nel pieno della rivolta di Yevgeny Prigozhin, mentre il gruppo Wagner stava ancora marciando da Rostov sul Don verso Mosca, gli alleati occidentali avrebbero contattato Kyiv chiedendo alle forze ucraine di non approfittare del caos per colpire la Russia. Lo ha rivelato alla Cnn un funzionario occidentale. Un eventuale attacco in territorio russo, nel bel mezzo dell’ammutinamento, sarebbe stato letto dal Cremlino come una minaccia alla sovranità russa e naturalmente un aiuto al leader della Wagner alimentando le teorie del complotto che tuttora circolano nella Federazione.

Durante la rivolta di Prigozhin, gli alleati occidentali hanno chiesto a Kyiv di non colpire la Russia
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba (Getty Images).

La rivolta di Prigozhin va considerata «una questione interna alla Russia»

«Il messaggio era di non alimentare il caos», ha riferito la fonte. Aggiungendo che il messaggio è stato trasmesso al ministero degli Esteri ucraino tramite i livelli più alti delle diplomazie. «È una questione interna russa», è stato ribadito a Kyiv, sulla linea di quanto i leader occidentali hanno dichiarato pubblicamente. Nessuna “provocazione” in territorio nemico, quindi. Né tanto mento un coinvolgimento diretto. Alle forze ucraine sarebbe stato solo consigliato di sfruttare i disordini sul fronte interno. Non a caso nelle prime ore dell’ammutinamento il presidente Usa Joe Biden è rimasto in silenzio. La Casa Bianca aveva solo riferito che aveva discusso della situazione con i leader di Gran Bretagna, Francia e Germania. Biden ha parlato in pubblico solo il 26 giugno, definendo ancora la marcia di Prigozhin «parte della lotta all’interno del sistema russo» e sottolinando la totale estraneità degli Usa.

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L’obiettivo è smontare la narrazione del Cremlino 

Nella guerra scatenata da Vladimir Putin, l’Ucraina è sospettata di aver effettuato blitz e sabotaggi a strutture militare russe. Tra cui il bombardamento della regione di Belgorod, vicina al confine, e l’attacco con droni al Cremlino. Più volte Washington ha ripreso Kyiv, chiedendo maggiore condivisione delle informazioni. L’obiettivo degli alleati resta smontare la narrazione del Cremlino secondo cui gli Usa e l’Europa minaccerebbero l’esistenza stessa della Russia.

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