Dubbi e polemiche sul video della giudice Apostolico postato da Salvini

Il video della giudice Iolanda Apostolico postato giovedì 5 ottobre da Matteo Salvini su X diventa un caso politico. E potrebbe alzare la tensione tra magistratura e governo. Mentre il Partito democratico, i 5 stelle e Sinistra italiana annunciano interrogazioni parlamentari al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. 

I dubbi sulla provenienza del video e su chi lo abbia passato a Salvini alla vigilia del processo Open Arms

Le immagini risalgono al 2018, cinque anni fa, quando l’attuale vicepremier era al Viminale. Apostolico, già nel mirino per aver messo like a un post del marito con un vaffa a Salvini (sempre dello stesso anno), viene ripresa mentre partecipa a una manifestazione contro il blocco dello sbarco dei migranti dalla nave Diciotti. Non grida, né scandisce slogan. Non solo. È inquadrata, come rilevato dal Fatto Quotidiano, da qualcuno che si trova vicino alle forze dell’ordine. Resta da capire chi abbia girato il video e chi, con una tempistica precisa, lo abbia passato a Matteo Salvini proprio alla vigilia dell’udienza del processo Open Arms di Palermo che lo vede imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. La versione ufficiosa di alcuni leghisti, come scrive Repubblica, è che il video sia stato girato da militanti siciliani che si trovavano alla manifestazione dietro la polizia. E sarebbero stati sempre attivisti a segnalarlo al Capitano. Il dubbio che i video delle manifestazioni siano stati conservati dalle Forze dell’Ordine o dal Viminale resta. Non va dimenticato infatti che nel 2019 era sufficiente esporre uno striscione contro Salvini al balcone di casa per vedersi entrare in casa gli uomini della Digos.

A riconoscere Apostolico nel video è stato il deputato leghista Anastasio Carrà

Non appena Salvini ha sganciato la bomba video, il Carroccio è partito all’attacco. La presenza di Apostolico e del compagno «a sua volta funzionario del Palazzo di Giustizia etneo, pubblicamente schierato contro la Lega e dalla parte dei manifestanti» è, si legge in un comunicato di via Bellerio, una «circostanza che rafforza la sensazione di totale allineamento ideologico della coppia, perfino nel bel mezzo di una manifestazione con grida ‘assassini’ e ‘animali’ di fronte alla Polizia». A riconoscere nella folla Apostolico, che il 29 settembre scorso ha deciso di non convalidare il trattenimento di tre tunisini nel centro di accoglienza di Pozzallo lasciando «basita» la premier Giorgia Meloni (sentenza che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha detto che sarà impugnata) è stato il deputato leghista siciliano Anastasio Carrà. Il vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa ha rincarato la dose: «Se quella nel video è davvero la Apostolico va radiata». Mentre ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha ricordato che «un magistrato ha l’obbligo non solo di essere, ma anche di apparire indipendente».

I sospetti di dossieraggio e la posizione dell’Anm

Dal canto suo Apostolico si è limitata a dire di essere molto impegnata al lavoro. «Mi rifiuto di entrare in quest’arena, non è nelle mie aspirazioni», ha detto, aggiungendo: «Non intendo contribuire a questo chiasso. Si sposta l’attenzione su cose che non hanno nulla a che vedere con un provvedimento giurisdizionale, che si può discutere e impugnare». La giudice, come riportato da La Stampa, si sarebbe però sfogata con i colleghi. Il sospetto è che il governo, dopo la sentenza di Pozzallo, la stia dossierando. Sempre al quotidiano torinese Apostolico ha detto di non aver partecipato a cori contro Salvini ma di aver cercato di calmare gli animi evitando scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. L’Associazione Nazionale Magistrati ha assicurato che valuterà « insieme alla diretta interessata se e come intervenire». Dal canto suo il presidente Giuseppe Santalucia, a La7, ha  invitato a «valutare la terzietà dei giudici sulla base dei provvedimenti assunti e delle motivazione poste alla base, e a non fare invece lo screening al passato, alla vita privata di un magistrato, scavando a ritroso per anni». Ricordando che quella a cui si riferisce il video non era una manifestazione contro il governo ma chiedeva un passo indietro all’allora ministro degli Interni e che «partecipare alle manifestazioni è un diritto costituzionale». I dubbi però restano. «A cinque anni di distanza si riprende non so bene come un video, quando questo magistrato non convalida il trattenimento dei migranti. Non so bene come spunti il video, se era già online o se appartiene alle forze di polizia come sembrerebbe dal modo in cui sono state effettuate le riprese, alle spalle delle forze dell’ordine che contengono il corteo. Questo mi sembra più grave», fa notare Santalucia.

Renzi: «Scandaloso che un magistrato vada in piazza tra chi urla slogan vergognosi»

Il leader del M5s Giuseppe Conte chiede al governo di «non sferrare un attacco a un potere autonomo», mentre Matteo Renzi trova «scandaloso che un magistrato vada in piazza tra chi urla slogan vergognosi». «Le mie posizioni sull’immigrazione sono diametralmente distanti da quelle di Salvini», ha scritto sui social il leader di Iv. «Lo sono oggi, lo erano cinque anni fa ai tempi dello sbarco dei migranti dalla Diciotti. Trovo però scandaloso che un magistrato vada in piazza, per di più in mezzo a persone che urlano slogan vergognosi contro le forze dell’ordine. Se vuoi fare politica, non fai il magistrato».

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