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Dl Lavoro, la maggioranza senza FI va sotto in commissione: Pd e M5s all’attacco
Il centrodestra è scivolato sul dl Lavoro. I partiti di maggioranza non sono riusciti a far votare positivamente il pacchetto di emendamenti presentato in mattinata in commissione Bilancio al Senato. Tutta colpa dell’assenza degli esponenti di Forza Italia, che hanno fatto scendere quindi a 10 il numero di senatori dell’area di centrodestra, contro altri 10 di opposizione. E così il voto si è concluso con una parità che di fatto blocca i lavori: seduta sospesa e polemiche da parte di Pd e M5s, che ne hanno subito approfittato per attaccare gli avversari politici. Ora bisognerà decidere come proseguire in conferenza dei capigruppo, per sbloccare l’iter e portare il dl Lavoro all’esame in Aula al Senato.
Patuanelli all’attacco: «Lo stato comatoso continua»
Tra i primi ad attaccare la maggioranza c’è stato il capogruppo del Movimento 5 stelle, Stefano Patuanelli. Su Twitter scrive: «Sul loro provvedimento simbolo, il decreto Precariato, che chiamano decreto Lavoro, la maggioranza va sotto in commissione Bilancio. Lo stato comatoso continua…». Dal canto suo, Fratelli d’Italia risponde con la relatrice del dl Lavoro, Paola Mancini: «È stato un incidente che non doveva accadere, ma rimediamo pure a questo». Adesso sarà richiesto un nuovo parere al Mef, da porre in votazione in commissione nei prossimi giorni.
Sul loro provvedimento simbolo, il Decreto Precariato (che chiamano Decreto Lavoro), la maggioranza va sotto in Commissione Bilancio. Lo stato comatoso continua…
— Stefano Patuanelli (@SPatuanelli) June 21, 2023
Il Pd: «Maggioranza schiantata al muro»
Critiche anche dal Pd. Il capogruppo dem a Palazzo Madama, Francesco Boccia, parla di centrodestra «nel caos. Non si può fare finta di niente. Non esiste il voto pari, un emendamento è respinto se non c’è voto in più e quindi oggi la Commissione ha bocciato gli emendanti». E insiste: «Il risultato è sotto gli occhi di tutti: oggi sono stati bocciati tutti gli emendamenti presentati dalla maggioranza, non è possibile riproporli e non è più possibile tollerare il regolamento à la carte». Il responsabile economico Antonio Misiani parla invece di «maggioranza divisa e schiantata contro un muro. Decisiva l’assenza dei senatori di Forza Italia. Aula bloccata. Dilettanti allo sbaraglio».