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Dietro il successo dell’app Temu c’è il genio dell’e-commerce cinese Colin Huang
“Compra da miliardario”. Lo slogan di Temu, la nuova applicazione cinese di shopping online, ha fatto breccia anche in Italia. Sempre più persone hanno installato, anche solo per curiosità, questa app che promette di fare concorrenza alle rivali del settore, compresa la regina indiscussa del low cost cinese: AliExpress. La sua presenza sui social network e, più in generale sulla Rete, è in costante aumento, con pubblicità e banner piazzati nei luoghi più strategici per attirare l’attenzione di potenziali clienti. Dietro al successo globale di Temu, basato prevalentemente su prezzi bassi, c’è la mente di Colin Huang, fondatore e amministratore delegato, fino al 2021, di Pdd Holdings, società nata a Shanghai che controlla Pinduoduo, popolarissima piattaforma di e-commerce in Cina, e appunto Temu.
Vendita diretta dei prodotti e uso del social commerce
Le creature gemelle “partorite” da Huang si affidano a due particolari metodi di business: la vendita diretta dei prodotti – dai vestiti all’oggettistica per la casa – dai commercianti ai consumatori finali, e l’ampio ricorso al social commerce, cioè l’acquisto di quegli stessi beni all’interno dei social network grazie a video ed eventi ad hoc. Il risultato finale è coinciso con una valanga di clic che hanno trasformato Pdd in una ricchissima azienda, mentre Colin Huang in uno degli uomini più ricchi della Cina (al nono posto nella classifica dei Paperoni del Paese) e del mondo (40esimo), con un patrimonio stimato di oltre 33 miliardi di dollari.
Umili origini? No, scuole d’élite e grandi aziende
Dimenticatevi la storia di Jack Ma e Alibaba, del ragazzo di umilissime origini che, quasi per caso e dal niente, fonda una compagnia miliardaria. Huang, classe 1980, ha avuto un percorso diverso. Fin da bambino sognava di diventare uno scienziato e, grazie alle sue qualità, ha potuto frequentare le scuole migliori. Ha conseguito un master in informatica all’Università del Wisconsin, negli Usa, ha fatto uno stage a Microsoft, a Pechino poi a Seattle, prima di iniziare la sua carriera a Google, negli Stati Uniti, nel 2004. Due anni più tardi è rientrato in patria con il compito di espandere i servizi della compagna americana oltre la Muraglia. Si dimetterà un anno più tardi per avviare, in proprio, un sito di e-commerce, Oku, che poi rivenderà nel 2010 per 2,2 miliardi di dollari.
Ha capito prima di altri il boom dei pagamenti mobile
Nel 2015, nonostante l’industria dell’e-commerce fosse dominata da Alibaba e JD.com, Huang ha deciso di fondare Pinduoduo. Nel panorama cinese mancava una piattaforma che consentisse ai consumatori delle città di seconda o terza fascia, lontane dalle scintillanti metropoli, di comprare online prodotti non disponibili nei negozi fisici, a un prezzo stracciato grazie al modus operandi sopra descritto. Ebbene, Huang ha capito, presto e prima di altri, che il boom dei pagamenti mobile in Cina avrebbe cambiato la vita delle persone. Da qui la sua scelta di lanciare Pinduoduo (traducibile in “sempre più coupon”). Nel giro di tre anni, l’azienda avrebbe registrato un fatturato 280 milioni di dollari, schizzato a 4,33 miliardi di dollari nel 2019. Nel frattempo, nel 2018, la società era stata quotata in Borsa, negli Usa, in seguito a un’Ipo che aveva raccolto 1,6 miliardi di dollari.
Si poco o nulla sulla vita privata di Colin Huang
I media cinesi hanno sempre descritto Huang come persona misteriosa. Sappiamo poco o niente sulla sua vita privata, compreso il fatto se sia o meno sposato. Questa segretezza, ha notato anche il Financial Times, si estende fino a Pinduoduo, dove i dipendenti sarebbero soliti usare soprannomi e risulterebbe raro conoscere i veri nomi dei colleghi. L’azienda ha oggi un valore che supera i 135 miliardi di dollari, una valutazione superiore a quella di Uber e Sony. Su Pinduoduo le persone acquistano oggetti a prezzo di saldo, giocando a coinvolgere gli amici per “acquistare in gruppo” e usufruendo così di sconti enormi.
La società prende solo una piccola commissione e fa affari d’oro
L’azienda si limita a prendere una piccola commissione e fa pagare i venditori per promuovere i loro prodotti sulla sua app. Nel 2022, il gruppo ha lanciato negli Stati Uniti una app gemella di Pinduoduo, chiamata Temu. I prezzi sono bassi e l’approccio è pressoché identico. Di conseguenza, anche quest’ultima applicazione, pensata appositamente per fare breccia in Occidente, ha attirato masse di acquirenti. A loro volta, i venditori son ben felici di pagare per avere la loro pubblicità sulla piattaforma. È questa, in sostanza, la chiave del modello commerciale dell’azienda.