Delinquenza minorile, Salvini: «Se un 14enne sbaglia deve pagare come un 50enne»

Il primo momento di confronto sulla manovra è atteso nel corso della giornata di mercoleì 6 settembre, quando i capigruppo di maggioranza si troveranno riuniti intorno allo stesso tavolo a Palazzo Chigi. Una verifica per fare il punto sulle richieste che ciascun partito, riporta l’Ansa, vorrebbe vedere inserite nella legge di bilancio. Sulla manovra e i rapporti all’interno del governo «ho letto ricostruzioni fantasiose. Saremo unanimi, concordi, seri e concreti. Abbiamo davanti 4 anni abbondanti e porteremo avanti gli impegni presi. L’obiettivo comune è mettere i soldi che ci sono, pochi o tanti lo vedremo, per l’aumento di stipendi e pensioni», ha dichiarato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, a Rtl 102.5.

Brandizzo: «La sicurezza come priorità»

Salvini ha inoltre rimarcato «la conferma del taglio del cuneo fiscale in totale sintonia con Giorgia e tutta la maggioranza: non ci sarà alcuna sbavatura». In riferimento alla strage di Brandizzo, ha affermato: «Quello che posso garantire è che chi ha sbagliato pagherà» definendo «al di fuori di ogni regola, di ogni logica, di ogni buon senso» quanto emerso e quanto ancora sta emergendo dalla tragedia in cui hanno perso la vita cinque operai. «Non si lavora sui binari se ci sono dei treni in movimento. Non c’è nessuna consuetudine di andare a morire sui binari, ci sono leggi ferree, protocolli. La morte di queste cinque persone non può restare impunita. La sicurezza deve essere la priorità».

«Il 14enne armato è capace di intendere e volere»

«Conto che in Consiglio dei ministri domani ci sia un un provvedimento a proposito di baby gang e delinquenza minorile, che aumenta i controlli e le sanzioni. Abbassare l’età per essere imputabili è utile perché il 14enne che gira con un coltello o con una pistola, è capace di intendere e volere e se sbaglia, se uccide, se rapina, se spaccia deve pagare come paga un 50enne», ha proseguito il vicepremier durante la diretta radio, aggiungendo che il provvedimento «era già pronto da tempo perché i decreti non si fanno in un quarto d’ora», specifidando che l’operazione a Caivano non è stata «uno show».

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