Archivio
- Novembre 2024 (39)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (94)
- Febbraio 2020 (1)
- Gennaio 2018 (10)
Delhi si abbellisce per i leader G20 sgombrando gli insediamenti dei senzatetto
Numerosi insediamenti di senzatetto sono stati sgomberati con blitz notturni, e migliaia di abitazioni precarie demolite a Delhi nel quadro degli impressionanti interventi di abbellimento della capitale indiana che si prepara a ricevere i delegati del summit G20. Per l’operazione, che secondo fonti non confermate è costata 120 milioni di dollari, potenti lampioni illuminano marciapiedi sino a pochi prima inesistenti.
Gli attivisti contro le politiche del governo
Le pareti degli edifici e i muri lungo le strade principali sono ricoperti di variopinti murales. Vasi bianchi con piante in fiore sono allineati ovunque. La spazzatura che abitualmente punteggia le strade è stata minuziosamente rimossa. «Assieme alla spazzatura hanno rimosso anche i più poveri, distruggendo gli accampamenti di fortuna dove vivevano; hanno impedito ai venditori di strada di allestire le loro bancarelle, e hanno demolito migliaia di case negli slum, aumentando così il numero dei senzatetto», hanno denunciato gli attivisti criticando le politiche del governo nei confronti della povertà e accusando le autorità di volerla negare e nascondere.
La denuncia: «Decine di baraccopoli rase al suolo senza fornire alternative»
Secondo l’ultimo censimento del 2011, i senzatetto nella megalopoli di oltre 20 milioni di persone sarebbero 47 mila, ma le associazioni denunciano che il numero reale ammonta ad almeno 150 mila. Le autorità hanno giustificato gli sgomberi dicendo che gli insediamenti erano illegali e promettendo una nuova collocazione per le comunità coinvolte. Il Concerned Citizens Collective, gruppo che si batte per i diritti civili e sociali, ha denunciato che nella preparazione del G20 quasi 300 mila persone sono state forzate ad abbandonare le aree dove vivevano, almeno 25 baraccopoli rase al suolo e centinaia di angoli dove i senzatetto trovavano rifugio di notte ripuliti e trasformati in parchi, senza che il governo abbia provveduto a fornire alternative.