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Decreto Omnibus, gli extraprofitti alle banche e il giallo dell’assenza di Giorgetti
È stata un’assenza pesante quella del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti alla conferenza stampa che ha seguito l’approvazione del decreto Omnibus. Nel corso del dibattito, il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini ha spiegato i dettagli del provvedimento sulla tassa degli extraprofitti, una novità visto che non era presente nell’odg del Consiglio dei ministri. Norma di cui Salvini ha attribuito al paternità la suo braccio destro, Giorgetti appunto. Il segretario della Lega, a margine del cdm, ha spiegato: «Il ministro Giorgetti ha approvato una norma di equità sociale, che è un prelievo sugli extraprofitti delle banche limitato al 2023: tutti gli introiti saranno destinati a due voci: aiuto ai mutui prima casa e taglio delle tasse». Un passaggio a suo modo storico, considerato il profondo dibattito che si è sviluppato negli anni attorno agli extraprofitti. Questione che fino ad oggi aveva sempre trovato il favore della sinistra e la ferma opposizione dei partiti di centrodestra. Non a caso si tratta della stessa tassa che è stata imposta in Spagna dal socialista Pedro Sanchez.
A giugno Giorgetti aveva assicurato che non era in cantiere una tassazione sugli extraprofitti
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Giorgetti avrebbe chiesto fermamente di non parlare di extraprofitti ma di «prelievo straordinario a carico degli intermediari finanziari». Appello non raccolto dal leader del Carroccio che sui suoi social ha pubblicato un’infografica: «Tasse sugli extra profitti delle banche». Con un bel segno di spunta verde sulla scritta «approvato in Consiglio dei ministri». E dire che Giorgetti aveva appena accennato a questa norma nel corso di un question time alla Camera all’inizio di maggio. Poi, lo scorso giugno, aveva sì esortato le banche a una maggior flessibilità sui mutui, aggiungendo però che il governo non aveva in cantiere alcuna tassazione sugli extraprofitti». Oggi è legge.