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Decreto migranti, stretta sui minori: chi mente sull’età sarà espulso
Espulsioni più facili «per gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato», stretta sul fenomeno dei falsi minorenni con l’espulsione di chi mente sull’età, possibilità di accogliere nei Centri ordinari – e non in quelli per minorenni – chi ha tra i 16 e i 18 anni, impiego della Guardia costiera negli hotspot, 400 militari in più a presidio delle principali stazioni ferroviarie italiane. Sono i contenuti della bozza del decreto sui migranti atteso mercoledì 27 settembre in cdm. Si tratta della terza misura a riguardo dopo il decreto Cutro e quello che ha previsto un allungamento del trattenimento nel Cpr.
Decreto migranti: la condizione dei minorenni
La bozza del nuovo decreto migranti prevede che «in caso di momentanea indisponibilità di strutture ricettive temporanee», il Prefetto possa «disporre la provvisoria accoglienza del minore di età non inferiore a 16 anni in una sezione dedicata nei centri e strutture» ordinari, ma «per un periodo comunque non superiore a 90 giorni». Altro aspetto molto contestato riguarda il trattamento delle donne incinte. In un primo momento, infatti, era sembrato che potessero non rientrare nei soggetti considerati vulnerabili. Palazzo Chigi però ha smentito.
Chi mente sull’età rischia l’espulsione
Stretta invece su chi una volta giunto in Italia dichiari il falso in merito alle proprie generalità. Si prevede infatti che l’autorità di pubblica sicurezza, in caso di arrivi consistenti, possa disporre lo svolgimento di rilievi antropometrici o di altri accertamenti sanitari, anche radiografici, volti a individuare l’età del migrante, comunicandolo al tribunale dei minorenni che deve autorizzare. Chi dichiara il falso rischia di essere espulso. Un’altra possibilità di espulsione è legata ai casi in cui il migrante sia un soggetto ritenuto socialmente pericoloso. A disporre l’espulsione sarà, in questi casi, il Prefetto, mentre in situazioni di gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato il ministro dell’Interno. Questo, più nel dettaglio, dovrà fornire tempestiva comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri così come al ministero degli Esteri.
Misure per alleggerire il sovraffollamento degli hotspot
Altra criticità che il provvedimento intende affrontare è quella del sovrafollamento degli hotspot – Lampedusa in primis – in caso di arrivi massicci. Si dà quindi la possibilità al ministero dell’Interno di avvalersi del concorso delle attività logistiche delle Capitanerie di porto – Guardia costiera. Nel contempo, dal 2024 al 2028, è autorizzato il reclutamento nel Corpo, per ciascun anno, di 100 volontari. Si potrà poi derogare – nei casi di situazioni di estrema urgenza connesse ad arrivi consistenti e ravvicinati – ai parametri di capienza per le strutture fissate da Regioni ed enti locali, nella misura non superiore al doppio di quella prevista.