Death Valley, turismo in aumento grazie alle temperature record

C’è chi cerca refrigerio dal caldo torrido, ma c’è anche chi lo desidera per provare un’esperienza fuori dal comune. È il caso delle migliaia di turisti che stanno affollando la Death Valley, parco nazionale americano fra California e Nevada, in attesa della temperatura più alta mai registrata sulla Terra. Già toccati i 56 gradi, tanto da sfiorare il picco storico del 1913, quando se ne raggiunsero 56,6. Fra 17 e 23 luglio la colonnina di mercurio non è mai scesa al di sotto dei 48 gradi di giorno e dei 37 durante la notte. I viaggiatori arrivano non solo dagli States, ma anche dall’Europa e dall’Asia, sperando magari di scattare un selfie davanti al Furnace Creek Visitor Center, il celebre termometro del parco. Soddisfatti ristoratori e albergatori, che al Guardian hanno confermato un sensibile aumento degli incassi grazie ai «cacciatori del caldo».

Death Valley, molti turisti attendono il picco del caldo per la visita

«Da marzo ad agosto ci sono circa 100 mila visitatori al mese», ha spiegato Abby Wines, ranger della Death Valley. «E sono in continuo aumento». Sebbene alcuni si fermino solo di passaggio durante le loro vacanze negli Stati Uniti, molti di loro vi giungono di proposito. È il caso di Abdul Munif, che ha fatto un volo di 16 ore dall’Arabia Saudita soltanto per assistere al possibile record storico. «Sembra di stare a casa nostra», ha scherzato nei pressi di Zabriskie Point, fra le aree panoramiche più celebri della zona. «Siamo abituati». Ben diversa invece la situazione dei coniugi Blum, giunti dalla Francia con i loro due figli. «Speriamo che l’auto nuova ci aiuti ad attraversare la Death Valley senza problemi», hanno spiegato prima di mettersi in viaggio. «Con una macchina vecchia non l’avremmo mai fatto».

Crescono i visitatori nella Death Valley per sperimentare il caldo torrido. Preoccupano i soccorsi, non sempre disponibili.
Un gruppo di turisti in visita alla Death Valley (Getty Images).

Non mancano i più temerari, che sfidano il caldo torrido della Death Valley in competizioni sempre ai limiti. A luglio di ogni anno ha infatti luogo la Badwater 135, una maratona di oltre 200 chilometri (135 miglia, da cui il nome) che parte dall’omonimo bacino nella valle per arrivare sulla vetta del monte Whitney, a quota 2530 metri. Nel 2023 si è tenuta fra 4 e 6 luglio ed è stata vinta dall’ex triatleta Ashley Paulson che ha completato il percorso in quasi 22 ore. Meno lunga, ma sicuramente altrettanto complessa, la prova che dal 1977 sostiene ogni anno Jon Rice. Dopo aver atteso il giorno più caldo secondo le previsioni, il 52enne corre per un miglio (circa 1,6 chilometri) nella Death Valley indossando un costume intero di Darth Vader, il villain della saga Star Wars. «Non consiglio a nessuno di farlo», ha però sottolineato al Washington Post. «In realtà non sono d’accordo nemmeno con me stesso, ma lo faccio».

Gli esperti consigliano cautela: «I soccorsi non sempre sono possibili»

Prima di visitare la Death Valley, è però necessario prendere le giuste precauzioni. Gli esperti infatti suggeriscono di evitare le ore più calde della giornata e di ripararsi continuamente dai raggi solari. «I turisti devono capire a cosa vanno incontro», ha spiegato Wines. «I soccorsi non sempre sono possibili con queste temperature». Gli elicotteri infatti non possono volare per via di cambiamenti improvvisi della densità dell’aria che potrebbe compromettere la stabilità. Gli stessi medici potrebbero cadere vittima di un colpo di calore durante le missioni di salvataggio.

Crescono i visitatori nella Death Valley per sperimentare il caldo torrido. Preoccupano i soccorsi, non sempre disponibili.
Due corridori durante la Badwater 135 del 2917 (Getty Images).
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