Daily Archives: 18 Settembre 2024

L’Inter argina il Manchester City. È 0-0 all’Eithad Stadium

AGI - L'avventura dell'Inter nella nuova Champions League inizia con un pareggio in casa del Manchester City. All'Etihad Stadium finisce 0-0 tra sofferenza e qualche potenziale occasione non sfruttata da parte dei nerazzurri, autori comunque di una bella prestazione a livello caratteriale. Una gara quasi tutta d'attesa e ripartenze da parte degli uomini di Simone Inzaghi, costretti a serrare le linee per arginare nel miglior modo possibile i citizens, stranamente poco freddi sotto porta in diverse situazioni molto interessanti. Dopo le fatiche d'Europa ora l'Inter sarà attesa dal delicato derby contro il Milan in campionato.

 

In avvio gli inglesi provano subito a portare grande pressione nella metà campo avversaria, cercando il varco per far male ai nerazzurri. Gli uomini di Inzaghi serrano le linee, restano in attesa e appena recuperano palla tentano un paio di discese in contropiede potenzialmente pericolose, ma sempre innocue. Al 24' la prima vera chance per il City capita sul mancino di Savinho dopo un cross da sinistra, ma il brasiliano impatta male e indirizza sul fondo. Una decina di minuti più tardi, invece, è Haaland a sfiorare il palo alla sinistra di Sommer con un diagonale strozzato dal limite dell'area. La risposta interista è affidata prima a Thuram, che al 42' sbaglia la mira con un destro di prima intenzione su una palla messa al centro da sinistra, poi allo scadere del primo tempo è Carlos Augusto ad impegnare Ederson con un mancino da posizione ravvicinata.

 

Nella ripresa la squadra di Guardiola torna a fare la partita e al 69' crea una palla gol gigante per il vantaggio: Grealish e Gundogan liberano Foden al tiro dopo un bellissimo scambio nello stretto, il giovane inglese però non riesce ad angolare il destro e viene bloccato da Sommer. L'Inter soffre ma resta viva, tornando a farsi vedere in avanti al 76' ancora grazie ad una ripartenza conclusa dai neo entrati Dumfries e Mkhitaryan: l'olandese scappa a destra e mette al centro dove arriva l'armeno che calcia alto da posizione invitante. Nel finale gli inglesi premono a caccia del gol vittoria, ma le due ultime chances capitate sulla testa di Gundogan non vanno a buon fine.

La Fed taglia i tassi per la prima volta in 4 anni

AGI - Maxi taglio della Fed dei tassi di interesse di 50 punti base al 4,75-5%. La decisione era attesa anche se c'era incertezza sull'entità della riduzione. Si tratta della prima riduzione in quattro anni. La banca centrale Usa ha previsto inoltre di dover abbassare i tassi di altri 50 punti base entro l'anno a un intervallo del 4,25%-4,50%, più di quanto previsto a giugno, poiché l'inflazione si avvicina all'obiettivo del 2% e la disoccupazione aumenta.

 

Le proiezioni hanno indicato un taglio dei tassi di un quarto di punto in ciascuna delle ultime due riunioni di quest'anno, a novembre e a dicembre. Entro la fine del 2025, i banchieri prevedono un tasso di riferimento del 3,4%, secondo la mediana delle loro proiezioni, il che implica altri quattro tagli di un quarto di punto percentuale l'anno prossimo per un totale di 100 punti base. Nel 2026 le proiezioni danno un altro taglio complessivo di 50 pb. Il tasso di riferimento è stimato al 2,9% alla fine del 2026 e del 2027.

 

A preoccupare i banchieri americani è l'aumento del tasso di disoccupazione, ora al 4,2%, superiore di mezzo punto percentuale rispetto a quando la Fed ha iniziato, a marzo 2022, i suoi rialzi durati un anno e mezzo. La Fed ha spiegato di aver deciso di tagliare i tassi alla luce dei progressi verso il suo obiettivo di inflazione. La decisione non è stata presa all'unanimità, da registrare il dissenso del governatore Michelle Bowman, che voleva un taglio di un quarto di punto. 

 

L'intervento, più deciso delle attese, è dovuto alle stime del Pil per il 2024 previste in lieve calo al 2% rispetto al 2,1% delle previsioni di giugno. La disoccupazione è stimata al rialzo al 4,4% dal 4% di giugno mentre l'inflazione Pce quest'anno dovrebbe scendere al 2,3% dal 2,6% di giugno. In diminuzione anche l'inflazione Pce core al 2,6% dal 2,8% previsto a giugno. 

Le parole di Powell

!Il taglio dei tassi della Fed è un "inizio", spiega il presidente della Fed, in conferenza stampa. Le previsioni indicano un ulteriore taglio di mezzo punto da qui alla fine dell'anno (25 punti base a novembre e 25 a dicembre). "Sappiamo che è giunto il momento di ricalibrare la nostra politica affinché sia più adeguata, visti i progressi compiuti su inflazione e occupazione, passando a un livello più sostenibile. Il bilancio dei rischi è quindi ora equilibrato, e questo è l'inizio di questo processo", ha spiegato in conferenza stampa. La Fed si muoverà "con la rapidità o con la lentezza che riterremo opportuno in tempo reale".

 

Powell aggiunge poi di non ritenere che la banca centrale abbia aspettato troppo a lungo per tagliare i tassi. "Siamo stati molto pazienti" con la politica monetaria e "abbiamo aspettato, e penso che la pazienza abbia pagato dividendi" sotto forma di un convincente calo dell'inflazione, ha sottolineato. "La lotta contro l'inflazione non è ancora finita" ha spiegato, dicendo che nonostante le pressioni inflazionistiche siano chiaramente diminuite, non si può dire che le pressioni sui prezzi si siano definitivamente raffreddate. "Non stiamo dicendo missione compiuta o qualcosa del genere" quando si tratta di riportare l'inflazione al 2%, ha detto Powell. "Devo dire tuttavia che siamo incoraggiati dai progressi che abbiamo fatto" per riportare l'inflazione all'obiettivo.

 

Poi la precisazione: "Le presidenziali americane e quindi la politica non c'entra. Nelle sue decisioni la Fed non prenderà in considerazione nient'altro che l'economia", ha rimarcato.

La Champions del Bologna parte con un pareggio contro lo Shakthar

AGI - Prima lo spavento, poi la reazione e le occasioni fallite peccando di freddezza sotto porta: poteva essere tutto o niente, ma alla fine il Bologna si deve accontentare di un punto al ritorno in Champions League dopo quasi 60 anni. Sul prato del Dall'Ara, reso pesante dalla pioggia, i rossoblu pareggiano 0-0 con lo Shakhtar, che fallisce un rigore con Sudakov dopo pochi istanti (parata di Skorupski), poi viene tenuto a galla da Riznyk con almeno due interventi decisivi su Castro e Fabbian. Prova sicuramente positiva per gli uomini di Vincenzo Italiano, che probabilmente 'ai punti' avrebbero meritato qualcosina in più: prima vittoria stagionale quindi ancora rimandata per gli emiliani, attesi domenica dalla trasferta sul campo del Monza.

 

Pronti via e i rossoblu rischiano di trasformare il sogno del ritorno nell'Europa che conta in un vero e proprio incubo: infatti passano neanche due minuti e gli ucraini hanno la chance di presentarsi subito dal dischetto, dopo un fallo in area di Posch ai danni di Eguinaldo. Dagli 11 metri calcia Sudakov, ma Skorupski indovina l'angolo e blocca la sfera. I felsinei si salvano e provano a prendere coraggio, proponendosi in avanti con carattere ma senza creare grandi pericoli in area avversaria. Almeno fino al corposo recupero prima dell'intervallo, quando Castro viene servito molto bene in area da Ndoye trovando però la respinta di piede di Riznyk sul mancino a botta sicura.

 

Ancora più clamorosa la palla gol che capita a inizio ripresa sul destro di Fabbian, murato anche lui da un intervento miracoloso del portiere ucraino dopo una sponda area di Moro sul cross di Posch. Il Bologna ci crede e continua a premere rendendosi pericoloso un altro paio di volte con Castro (entrambi i tentativi sull'esterno della rete), poi con il passare dei minuti i ritmi calano e di conseguenza diminuiscono le emozioni. Le forze fresche dalle panchine non incidono e cosi' al triplice fischio resiste lo 0-0. 

La Corte di Giustizia Ue annulla la multa da 1,5 miliardi a Google per il caso AdSense

 AGI - Il Tribunale dell'Ue ha confermato la maggior parte delle conclusioni della Commissione europea contro Google/Alphabet per l'abuso di posizione dominante con Google AdSense for Search, ma ha annullato la decisione con cui la Commissione aveva inflitto a Google un'ammenda di quasi 1,5 miliardi di euro, adducendo, tra l'altro, che non ha preso in considerazione tutte le circostanze pertinenti nella sua valutazione della durata delle clausole contrattuali che la Commissione aveva ritenuto abusive.

 

In particolare, il Tribunale ritiene che la Commissione non abbia dimostrato che le clausole in questione fossero idonee a dissuadere gli editori dall'approvvigionarsi presso gli intermediari concorrenti di Google o che fossero tali da impedire a tali concorrenti di accedere a una parte significativa del mercato dell'intermediazione pubblicitaria nei motori di ricerca online nello Spazio economico europeo e, di conseguenza, che tali stesse clausole fossero idonee a produrre l'effetto di preclusione riscontrato nella decisione impugnata.

 

Google gestisce dal 2003 una piattaforma pubblicitaria chiamata AdSense. Google ha sviluppato a tale riguardo vari servizi tra cui, in particolare, un servizio di intermediazione pubblicitaria online chiamato AdSense for Search (Afs). Afs consentiva agli editori di siti web contenenti motori di ricerca integrati di visualizzare annunci pubblicitari collegati alle ricerche online che gli utenti potevano inviare su tali siti web. In tal modo, gli editori potevano ricevere una parte dei ricavi generati dalla visualizzazione di tali annunci. Per utilizzare Afs, gli editori che generavano un fatturato sufficiente potevano, tra l'altro, negoziare con Google un "Google Services Agreement" ('Gsa'). I Gsa contenevano tuttavia clausole che limitavano o vietavano la visualizzazione di annunci da servizi concorrenti di Afs.

 

Nel 2010, un'impresa tedesca iniziale ha presentato un reclamo all'Ufficio federale tedesco per i cartelli, che è stato trasferito alla Commissione europea. Tra il 2011 e il 2017, altre imprese, tra cui Microsoft, Expedia e Deutsche Telekom, hanno presentato ulteriori reclami. Nel 2016, la Commissione ha avviato un procedimento relativo a tre clausole contenute nei Gsa (indicate nella sentenza come "clausola di esclusività", "clausola di collocamento" e "clausola di autorizzazione preventiva"). Ha indicato che tali clausole potevano precludere i servizi in concorrenza con Afs. Nel settembre 2016, Google ha rimosso o modificato tali clausole.

 

Nel marzo 2019, la Commissione ha rilevato che Google aveva commesso tre distinte violazioni che costituivano, insieme, un'infrazione unica e continuata, da gennaio 2006 a settembre 2016. Ha imposto a Google una multa di 1.49 miliardi, di cui 130 milioni in solido con la sua società madre Alphabet. Con la sentenza odierna, il Tribunale, dopo aver confermato la maggior parte delle conclusioni della Commissione, conclude che tale istituzione ha commesso errori nella sua valutazione della durata delle clausole in questione, nonché del mercato coperto dalle stesse nel 2016. Ne consegue che, secondo il Tribunale, la Commissione non ha dimostrato che le tre clausole da essa identificate costituissero ciascuna un abuso di posizione dominante e costituissero insieme un'unica e continuata violazione dell'articolo 102 Tfue. Il Tribunale annulla la decisione della Commissione nella sua totalità.

Luna Rossa spreca un altro match point. Tutto riaperto con American Magic

AGI - Luna Rossa perde ancora e spreca il terzo match point nelle semifinali di Louis Vuitton Cup. Le due regate di oggi vengono vinte così da American Magic, entrambe in maniera un po' rocambolesca: Luna Rossa squalificata nella prima regata, rompe la randa nella seconda. Intanto Ineos Britannia si qualifica per la finale, 5-2 su Alinghi.

 

Luna Rossa Prada Pirelli ha mancato, quindi, un'altra volta il pass per la finale della Louis Vuitton Cup. Gli statunitensi hanno tagliato indisturbati la linea del traguardo. Adesso la serie vede il team italiano avanti per 4-3. Domani si tornera' in acqua a Barcellona per l'ottavo e (eventualmente) il nono round della semifinale.

 

Luna Rossa adesso deve correre a terra, in officina, per aggiustare il danno odierno: un problema alla rotaia del carrello che regola la randa. Un vero peccato per la barca italiana, che nella settima regata di questa semifinale, stava gareggiando alla pari contro American Magic. Gli statunitensi erano passati avanti, seppur di poco, al primo e al secondo gate. Poi, al terzo cancello, Luna Rossa era transitata in leggero vantaggio. Infine, durante il secondo lato di poppa c'è stato il guasto sull'AC75 italiana e quindi il ko.  

Il controverso voto che potrebbe riammettere Russia e Bielorussia nel mondo degli scacchi

AGI - Le federazioni scacchistiche di Russia e Bielorussia potrebbero vedere eliminate le sanzioni attuali imposte dopo l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe di Mosca. All'assemblea generale della FIDE (federazione internazionale) che si terrà il 21 e il 22 settembre, in concomitanza con le Olimpiadi in corso a Budapest, i delegati dovranno votare una controversa proposta avanzata dal Kirghizistan, volta proprio ad assolvere i due Paesi, che verrebbero così reintegrati all'interno del circuito internazionale. Attualmente nessuna delle due può prendere parte ai grandi eventi scacchistici, comprese le Olimpiadi

 

La vicenda, raccontata da Peter Doggers su Chess.com, è nata da una lettera datata 5 giugno 2024 e firmata dal presidente della federazione kirghisa, Babur Tolbaev, dove si chiede di procedere al voto per "ripristinare i pieni diritti alla Federazione scacchistica russa e della Federazione scacchistica bielorussa” per quanto riguarda la loro adesione e partecipazione alla FIDE, il tutto con "effetto immediato".  Diverse federazioni occidentali hanno protestato contro la proposta mentre quella ucraina ha manifestato tutto il dissenso attraverso un post su X del suo nuovo leader, Alexander Kamyshin, consigliere del Presidente Volodymyr Zelensky per gli affari strategici, che ha pubblicato un thread con una foto dove il rosso della bandiera russa si trasforma in sangue che imbratta il pezzo più iconico del gioco, il re.

 

 

Il 16 settembre, sempre su X, è comparsa anche una lettera firmata da diversi giocatori titolati ucraini, come Vasyl Ivanchuk, Ruslan Ponomariov e Anton Korobov, in cui si esortano le federazioni nazionali “a fare in modo che questo argomento non venga nemmeno messo all'ordine del giorno” e si chiede alla comunità scacchistica “solidarietà e sostegno” per Kiev.

 

Non è scontato quel che può accadere a Budapest. Il sistema di voto della FIDE è molto democratico per cui il voto della nazione più piccola ha lo stesso peso di quella degli Stati Uniti o della Cina. L'esito, quindi, non è scontato e, in caso di riammissione si creerebbe un precedente pericoloso nel mondo dello sport con gli scacchi improvvisamente al centro dell'attenzione mediatica per le vicende 'sportive' che riguardano Russia e Bielorussia. 

 

Tolbaev, secondo quanto riporta Doggers, non ha portato argomenti a sostegno della sua proposta, ma ha espresso la “preoccupazione della sua federazione per la decisione presa da alcune strutture della FIDE nel 2022” di sospendere la Russia e la Bielorussia e ha osservato che “una decisione così importante dovrebbe essere presa dalla più alta autorità, l'Assemblea Generale della FIDE” e non dai vertici seguendo le linee consigliate dal CIO. 

 

 

La sospensione di Russia e Bielorussia

La sospensione dei due Paesi dalla FIDE è ufficiale dal 16 marzo 2022 quando il Consiglio le ha escluse dai tornei ufficiali internazionali a squadre. I singoli giocatori, invece, possono giocare sotto una bandiera neutrale, soprattutto dopo aver espresso contrarietà alle azioni di Mosca in territorio ucraino. È vietato anche suonare i loro inni nazionali durante le manifestazioni ufficiali. Allo stesso modo sono stati annullati, e di conseguenza spostati, tutti gli eventi già assegnati alla Russia e alla Bielorussia, con l'individuazione di nuove sedi. Infine, sono stati stracciati accordi di sponsorizzazione con aziende provenienti da questi Paesi.

 

 

 

 

Viene ingoiata da un pitone e ne viene estratta viva dopo due ore

AGI - Una storia da copione horror quella che ha visto protagonista una donna thailandese attaccata in casa da un pitone da 20 chili, mentre stava lavando i piatti, rimasta intrappolata nelle spire del rettile per due ore e soccorsa viva due ore dopo. E' successo a Samut Prakan, una provincia a sud di Bangkok, nella casa della vittima di nome Arom Arunroj, 64 anni. Ai media thailandesi ha raccontato che stava lavando i piatti verso le 20.30 quando all'improvviso ha sentito qualcosa morderle la gamba. "L'ho guardato ed era un serpente", lungo quattro metri, pesava sui 20 chili, e ha morso più volte la sua preda.

 

Arom ha detto di aver provato a combattere il serpente e di aver gridato aiuto, ma nessuno l'ha sentita. A un certo punto ha afferrato la testa del serpente nella speranza che la lasciasse andare, "ma non l'ha fatto, anzi ha continuato a strangolarmi". Un vicino alla fine ha sentito le sue richieste di aiuto e ha chiamato per chiedere assistenza alle 22, hanno riferito i media thailandesi.

 

Il sergente maggiore Anusorn Wongmali Anusorn della polizia locale ha riferito di aver buttato giù la porta di Arom dopo aver sentito una voce debole provenire dall'interno. "Probabilmente era stata strangolata per un po', perchè la sua pelle era pallida", ha precisato l'agente.

 

"Era un pitone, uno grosso. Ho visto un segno di morso sulla sua zampa, ma [sapevo] che poteva essercene anche altrove", ha detto, aggiungendo che ha cercato di aiutare spingendo il serpente per farlo allontanare.
La polizia è stata raggiunta dai membri della fondazione 'She Poh Tek Tung', un'organizzazione di soccorso, e Arom è stato portato in ospedale per le cure. I pitoni non sono velenosi, ma i loro morsi possono causare infezioni. Uccidono la preda avvolgendosi attorno a essa e soffocandola.

 

Circa 12.000 persone sono state curate per morsi di serpenti e animali velenosi in Thailandia nel 2023, secondo l'Ufficio nazionale per la sicurezza sanitaria del Paese. Secondo i dati governativi, l'anno scorso 26 persone sono morte per morsi di serpente.
Un pitone ha morso un uomo al testicolo nella stessa provincia il mese scorso mentre era seduto sul water, al secondo piano della sua casa. Ha afferrato il serpente per impedirgli di scappare in casa e ha cercato di tirarlo fuori, colpendogli la testa con la mano e uno scopino, finchè un vicino non ha risposto alle sue chiamate di aiuto. Gli sono stati prescritti antibiotici e ha avvertito dolore nella zona, ha raccontato all'agenzia di stampa thailandese 'Khaosod English', aggiungendo di essere rimasto traumatizzato dall'attacco.

Meloni a Confindustria, l’Italia cresce più degli altri Paesi. “Il +1% del Pil è a portata di mano”

AGI - "Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della Commissione: continuo a ritenere che il +1% del Pil sia a portata di mano, soprattutto dopo i primi due trimestri. Ogni trionfalismo sarebbe infantile ma non era scontato dopo anni trascorsi in fondo alle classifiche". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo all'assemblea generale di Confindustria. "Abbiamo avviato le riforme del premierato, della giustizia, dell'autonomia" perché "non sarei in pace con la mia coscienza" se per "quieto vivere" non andassi avanti: "faremo quel che va fatto, nonostante molte opposizioni" e poi "decideranno gli italiani" ha poi aggiunto.

 

"Accompagnare il tessuto produttivo nella sfida della transizione ecologica non può voler dire smantellare interi settori. L'addio al motore endotermico nel 2035 è uno degli esempi più evidenti di questo approccio autodistruttivo. Non è una strategia intelligentissima". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo all'assemblea generale di Confindustria. 

 

"Sono d'accordo con Orsini, lo ringrazio per essere stato molto chiaro su questo, sui risultati disastrosi frutto di un approccio ideologico del green deal europeo: decarbonizzazione al prezzo di deindustrializzazione, ha detto, è una debacle. È cosi'". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo all'assemblea generale di Confindustria. "Lo vogliamo dire che è non intelligentissima come strategia? E lo diciamo perché siamo amici dell'Europa e vogliamo difendere la capacità industriale europea. Le persone amiche dell'Europa devono avere il coraggio di dire le cose che non funzionano", ha aggiunto Meloni.

L'intervento del presidente Orsini

Scelte coraggiose

"L'Italia è chiamata a nuove scelte coraggiose. Per cominciare, siamo convinti che il ritorno al nucleare sia strategico". Lo afferma il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, nella sua relazione all'assemblea 2024, aggiungendo che non bisogna perdere altro tempo. "Tutti noi - aggiunge Orsini - abbiamo imparato che l'indipendenza energetica è questione di sicurezza nazionale: allora perché tutti insieme non appoggiamo il nucleare di ultima generazione, invece di continuare a rifornirci a prezzi crescenti dalle vecchie centrali nucleari francesi? Si', nel nuovo piano energetico se ne parla. Ma sappiamo tutti che, se cominciassimo oggi, ci vorrebbero almeno dodici anni per poterlo utilizzare. Non possiamo perdere altro tempo. E sappiamo bene che è arrivato il momento, insieme alle categorie economiche e sindacali, di spiegare all'opinione pubblica la svolta e illustrare come i piccoli reattori modulari siano molto più sicuri e meno invasivi sui territori rispetto alle grandi centrali di vecchia generazione. Pensate che sia possibile continuare a pagare l'energia fino al 40% in più della media europea? Noi no. E pensate che solo l'utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili possa soddisfare il nostro fabbisogno energetico? Noi no". 

 

Abolire l'Irap e introdurre l'aliquota premiale sull'Ires 

"Introdurre l'aliquota premiale sull'IRES per gli utili reinvestiti, abolire l'Irap per le società di capitali e non sostituirla con una sovraliquota Ires; ripristinare l'ACE, poichè la patrimonializzazione delle nostre imprese è elemento essenziale per investire". Sono i primi passi da compiere e che il presidente di Confindustria Emanuele Orsini cita nella Relazione all'Assemblea

Tenere la barra dritta sui conti pubblici

"Siamo alle porte della stesura della Legge di Bilancio e, come capita ogni anno, fioccano ipotesi, timori e speranze. Diamo atto al Governo di voler tenere la barra dritta sui conti pubblici, e di questo lo ringraziamo". Lo ha detto il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini nella sua Relazione all'assemblea di Confindustria.

 

Troppi errori nel Green deal 

"Lo dico con chiarezza, in accordo con i colleghi delle Confindustrie europee. Il Green Deal è impregnato di troppi errori che hanno messo e mettono a rischio l'industria. Noi riteniamo che questo non sia l'obiettivo di nessuno". Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, incalza l'Europa su questo tema. "La decarbonizzazione inseguita anche al prezzo della deindustrializzazione è una debacle. - sottolinea nella relazione all'assemblea 2024 - La storia e il mercato europeo dell'auto elettrica che stiamo regalando alla Cina, parlano da soli! La filiera italiana dell'automotive è in grave difficoltà, depauperata del proprio futuro dopo aver dato vita alle auto più belle del mondo e investito risorse enormi per l'abbattimento delle emissioni". "Il packaging, che ha rispettato in anticipo i target ambientali fissati dalla Commissione stessa, - aggiunge - si vede cambiato il modo di raggiungerli, vanificando investimenti e tecnologie della propria filiera. Ma la plastica è sostenibile, se viene riciclata. La ceramica ha investito oltre 2 miliardi di euro per l'innovazione tecnologica, finalizzata a migliorare le prestazioni ambientali, come la qualità dell'aria, ed è oggi un caso di successo internazionale". 

Totò Schillaci, l’eroe semplice delle notti magiche

AGI - Di lui la Treccani scrive che è stato "l'eroe di una sola stagione", il protagonista di una favola, breve, ma indimenticabile. Le notti magiche di Italia 90, che avevano la colonna sonora di "Un'estate italiana" di Gianna Nannini, portano il segno delle sue gesta e dei suoi occhi increduli, quasi spiritati e apparentemente spaesati, sgranati come fari micidiali puntati sulla rete avversaria. Totò Schillaci, morto alle 9.55 nel reparto di pneumologia dell'ospedale Civico di Palermo per un cancro al colon, avrebbe compiuto 60 anni il primo dicembre.

 

Ex calciatore di Juventus e Inter, capocannoniere della nazionale ai mondiali di Italia 90, 'manovale' del gol e della vita, venuto faticosamente fuori dalla periferia di Palermo, dal quartiere San Giovanni Apostolo: il nome di un santo per un pezzo di città marginale, come si usa da queste parti, il Cep, Centro espansione periferica. Il suo esordio in serie A è del 27 agosto 1989 (Juventus-Bologna, 1-1). Ma prima una lunga gavetta: 1981-82 con l'Amat Palermo; 1982-89 con il Messina. Fino ai grandi palcoscenici: 1989-92, Juventus; 1992-94, Inter; 1994-97, Jubilo Iwata. In nazionale: 16 presenze e 7 reti (esordio: 31 marzo 1990, Svizzera-Italia, 0-1. Nella sua bacheca una Coppa Italia (1989-90), due Coppe Uefa (1989-90, 1993-94). 

 

 

Chiamato dalla Juventus nel 1992 dopo 7 anni al Messina, il centravanti siciliano si segnalò con 15 gol nel suo primo Campionato di serie A, meritando per questo il ruolo di riserva di Vialli e di Carnevale ai Mondiali del 1990 disputati in Italia. Ma già al primo incontro, entrato in campo a pochi minuti dalla fine nella partita con l'Austria, realizzo' la rete della vittoria. E non si fermò più: ogni partita un gol, quasi sempre decisivo, di rapina, d'astuzia, di potenza. Segnò contro la Cecoslovacchia, l'Uruguay, l'Irlanda, anche contro l'Argentina, ma non basto' all'Italia per andare in finale. Segno' infine contro l'Inghilterra e l'Italia si classifico' al terzo posto.

 

A New York ribattezzarono la Venticinquesima Strada 'Schillaci Boulevard'. La sua favola poi assunse tinte meno esaltanti: nei successivi due campionati alla Juventus, 60 presenze e 11 reti. All'Inter, dove forse non venne mai accettato ne' capito, disputò appena 30 partite, facendo 11 gol in due stagioni. Lascio' l'Italia per tentare l'avventura giapponese dove nelle prime due stagioni segnò una cinquantina di reti. Tornato nel Belpaese ha aperto una scuola calcio a Palermo perché non ha mai dimenticato da dove è venuto.

 

Quindi, la briosa esperienza televisiva di Pechino Express e il tumore che ha sfidato sino alla fine, nella sua partita piu' importante per la vita. Non ha mai indossato i colori rosanero, ma la città lo sente suo questo eterno ragazzo di periferia. Così è vero quello che dicono il Palermo FC "e tutta la famiglia City Football Group", secondo cui Toto' "ha scritto con i suoi gol pagine indelebili della storia del calcio, regalando pura gioia ai palermitani in tutto il mondo". 

 

Si dimette il Ceo di Campari, titolo giù del 5%

AGI - Campari ha annunciato le dimissioni di Matteo Fantacchiotti dal ruolo di Chief Executive Officer e membro del Consiglio di Amministrazione, con effetto da oggi, "per motivi personali". È quanto comunica una nota.

Ad apertura di Borsa il titolo non apre e fa segnare un ribasso teorico dell'8%, poi avvia le contrattazioni a -5%. Il consiglio di amministrazione ha deciso di nominare Paolo Marchesini (Chief Financial and Operating Officer) e Fabio Di Fede (General Counsel and Business Development Officer) come interim co-CEO e membri esecutivi di un Comitato per la Transizione della Leadership, che sarà presieduto da Bob Kunze-Concewitz (Amministratore non esecutivo). Tale comitato, insieme al Comitato Remunerazione e Nomine, sarà anche responsabile per l'identificazione del nuovo Chief Executive Officer, da proporre al Consiglio di Amministrazione dopo una valutazione di profili sia interni che esterni, in linea con le best practice della governance. Contestualmente, Jean-Marie Laborde, attualmente membro del consiglio di amministrazione di Davide Campari-Milano N.V. e membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità, viene nominato vice presidente.

Matteo Fantacchiotti ha dichiarato: "È stato per me un privilegio essere parte di Campari Group per quasi cinque anni, e guidare questa organizzazione da aprile 2024. Nel prendere ora la decisione di lasciare il Gruppo, desidero esprimere la mia piu' profonda gratitudine a tutti gli stakeholder, in particolare il Presidente, il Consiglio di Amministrazione e il Leadership Team".

Dopo aver espresso il suo rammarico a seguito della decisione di Matteo Fantacchiotti, Luca Garavoglia, presidente del Consiglio di amministrazione, ha detto da parte sua: "La nostra ambizione di crescita rimane fortissima. Abbiamo davanti a noi un futuro solido, grazie alla nostra solida organizzazione, alla nostra presenza globale e, in particolare, al nostro portafoglio unico, costituito da alcune delle marche piu' ammirate di tutto il settore degli spirit, sostenute dall'impegno costante di un team di professionisti. In continuità con quanto fatto finora - ha concluso - la nostra priorità continua a essere la costruzione delle nostre marche, con l'obiettivo di continuare a generare una crescita profittevole e sovraperformare il nostro settore nel lungo periodo, come abbiamo fatto sin dalla nostra quotazione nel 2001". 

La Roma esonera l’allenatore De Rossi

AGI - La Roma ha esonerato Daniele De Rossi dopo appena quattro giornate di campionato. "L'AS Roma comunica di aver sollevato Daniele De Rossi dall'incarico di allenatore responsabile della Prima Squadra", si legge in una nota del club di proprietà dei Friedkin, "la decisione del Club è adottata nell'interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio. A Daniele, che sarà sempre di casa nel Club giallorosso, un vivo ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione. Seguiranno comunicazioni sulla guida tecnica della squadra".

 

Tra le ipotesi per la panchina romanista ci sarebbe il nome di Stefano Pioli, ex tecnico di Milan, Lazio, Fiorentina e Inter. Era circolato anche quello di Massimiliano Allegri.
La decisione del club è arrivata dopo che lunedì erano sbarcati a Roma i fratelli Dan e Ryan Friedkin che avevano incontrato la squadra e il tecnico. De Rossi, l'ex 'Capitan futuro' che ha totalizzato 616 presenze in giallorosso ed 'e' una bandiera del club, era arrivato sulla panchina della Roma il 16 gennaio al posto dell'esonerato Jose' Mourinho. Al termine della scorsa stagione ha firmato un contratto triennale con il club.

 

L'esonero di De Rossi, che a luglio ha compiuto 41 anni, arriva dopo il pareggio in trasferta per 1-1 contro il Genoa che ha lasciato la Roma al 14mo posto in classifica con tre punti frutti di altrettanti pareggi oltre alla sconfitta interna con l'Empoli

Powered by WordPress and MasterTemplate