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Daniel Noboa è il nuovo presidente dell’Ecuador
A soli 35 anni Daniel Noboa ha vinto le elezioni presidenziali in Ecuador diventando il capo di Stato più giovane della storia del Paese sudamericano. Ci è riuscito superando al ballottaggio Luisa González, candidata di Revoluciòn Ciudanana (sinistra) che aveva raccolto più voti al primo turno. Noboa fa parte della coalizione Acción Democrática Nacional, gruppo politico centrista nato appunto per sostenere la sua candidatura al Palazzo di Carondelet.
Noboa completerà la durata del mandato di Lasso
Il capo dello Stato eletto era entrato a sorpresa nel secondo posto utile per il ballottaggio al termine del primo turno svoltosi il 20 agosto, dove aveva ottenuto il 23,47 per cento dei voti, circa un milione meno di González, vincitrice con il 33,6 per cento dei suffragi. Al ballottaggio ha invece ottenuto il 52,3 per cento dei voti, contro il 47,7 della rivale: entrerà in carica a dicembre governerà fino a maggio del 2025, ovvero fino alle elezioni anticipate convocate dopo lo scioglimento del parlamento da parte dell’ex presidente conservatore Guillermo Lasso, nel tentativo di bloccare un procedimento di impeachment nei suoi confronti. Di fatto, Noboa completerà la durata del suo mandato di Lasso.
Noboa, da imprenditore a politico: le sfide che lo attendono
Nato il 30 novembre 1987 a Guayaquil, Daniel Roy-Gilchrist Noboa Azin è figlio di Álvaro Noboa, l’uomo più ricco dell’Ecuador e cinque volte candidato alla presidenza. E, prima d’intraprendere la carriera politica (è parlamentare dal 2021), ha ricoperto diversi incarichi dirigenziali presso la Noboa Corporation, azienda dedita all’esportazione fondata dal padre. Durante le campagne elettorali dei due turni di votazione, il neoeletto presidente ha cercato di mostrarsi come una personalità fuori dall’establishment, assicurando comunque di voler rafforzare il modello di libero mercato esistente nel Paese. González ha riconosciuto la sua vittoria promettendo collaborazione in Parlamento, «ma non certo per privatizzare le risorse o rendere precaria la vita dei cittadini» dell’Ecuador. Da parte sua, Noboa si è impegnato ad affrontare immediatamente la violenza e l’insicurezza (anche economica) che si sono impadronite del Paese da alcuni anni e di dare una risposta rapida alla carenza di posti di lavoro.