Cubani arruolati nell’esercito russo: la denuncia de L’Avana

Le autorità dell’Avana hanno dichiarato di aver scoperto una rete criminale dedita al traffico di esseri umani che reclutava cittadini cubani, anche residenti nella Federazione Russa, da mandare a combattere alla guerra in Ucraina al fianco di Mosca. Il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez, al lavoro per smantellare il network, ha ricordato l’estraneità del Paese al conflitto e sottolineato come «i nemici di Cuba diffondano informazioni distorte» per «denigrare l’immagine del Paese e presentarlo come complice di azioni che respingiamo fermamente». Una dichiarazione che gela, apparentemente, i rapporti amichevoli tra i due Paesi. Poco più di due mesi fa il ministro della Difesa cubano aveva visitato Mosca, mentre lo scorso aprile era stato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov a visitare l’Isola altri Paesi ‘amici’ dell’America Latina.

Resoconti dei reclutamenti dei cubani già a maggio

In realtà, come ha ricordato Reuters, già alla fine di maggio il quotidiano Ryazanskiye Vedomosti aveva raccontato di diversi cittadini cubani entrati nelle forze armate russe e inviati in Ucraina a combattere. «Oggi diversi cittadini della Repubblica di Cuba sono transitati dal punto di selezione per il servizio militare sotto contratto per prestare servizio nell’esercito russo», scriveva il giornale russo. «I cubani vogliono aiutare il nostro Paese a portare a termine i compiti nella zona dell’operazione militare speciale, e alcuni di loro vorrebbero diventare in futuro cittadini russi». Non è chiaro se il messaggio del ministero degli Esteri cubano sia collegato o meno a queste informazioni. Da Mosca intanto non sono arrivati commenti.

Cubani arruolati nell'esercito russo: la denuncia de L'Avana
Sergei Lavrov con il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez a L’Avana il 20 aprile 2023 (Getty Images).

In Armenia e Kazakistan vengono pubblicati annunci online per entrare nell’esercito 

Che Mosca stia cercando di rimpolpare le proprie forze armate reclutando cittadini di Paesi considerati ‘non ostili’ non è sfuggito al ministero della Difesa britannico che nel suo report quotidiano del 3 settembre ha sottolineato come in Armenia e in Kazakistan stiano ricomparendo annunci online per il reclutamento. Ai ‘volontari’ si offrono 495 mila rubli (circa 4.700 euro) per l’entrata in servizio e un salario di 190 mila rubli (circa 1.800 euro). Nell’oblast di Kaluga (180 km a sudovest di Mosca), invece, stando alle denunce delle associazioni per i diritti umani, per ottenere la cittadinanza russa gli stranieri sono costretti a firmare un contratto con l’esercito.

 

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