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Covid, la variante Pirola è stata isolata a Brescia: è la prima volta in Italia
L’ultima variante del Covid, la BA.2.86 conosciuta come Pirola, è stata isolata per la prima volta in Italia. Ad annunciarlo è stato Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, ordinario di microbiologia all’università di Brescia e direttore del Laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili. Ha dichiarato: «Abbiamo effettuato quello che risulta essere il primo isolamento di BA.2.86 nel nostro Paese». E ha precisato: «Assolutamente non c’è alcuna evidenza che si tratti di una variante più patogena o più aggressiva delle precedenti».
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Caruso: «Da valutare le mutazioni»
Caruso ha anche sottolineato, però, che «una volta concluso il sequenziamento completo del virus isolato, attualmente in corso sarà sicuramente da valutare se in questo ceppo particolare ci sono mutazioni che possono far pensare a una resistenza alla vaccinazione. Per questo stiamo procedendo con il sequenziamento virale, per valutare l’eventualità che BA.2.86 possa destare qualche preoccupazione in questo senso». La variante Pirola è stata individuata per la prima volta in Israele il 12 agosto e poi in due pazienti in Danimarca, senza alcun contatto né correlazione possibile a livello geografico.

L’allarme dell’Oms a inizio agosto: «Rischio di varianti pericolose»
A inizio agosto, poco prima della scoperta della nuova variante, l’Oms ha lanciato un messaggio chiaro sul «rischio che emerga una variante più pericolosa che potrebbe causare un improvviso aumento dei casi e dei decessi». A dichiararlo è stato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante la conferenza stampa a Ginevra sulle emergenze sanitarie globali. In quell’occasione ha anche commentato i dati sulla variante Eris, diventata in breve tempo la seconda più diffusa al mondo.